In alcuni dei vigneti della Liguria è già iniziato il periodo della vendemmia e, secondo le previsioni di Coldiretti, anche la produzione 2019, con quasi 2 bottiglie su 3 di vini Doc o Igp, sosterrà l’export regionale già cresciuto del 13% nel 2018 rispetto all’anno precedente. Anche la Liguria, insomma, contribuirà al record delle esportazioni di vino Made in Italy che, a livello nazionale hanno fatto registrare un aumento,nei primi cinque mesi del 2019, del 5,4% rispetto al 2018, quando, con un valore di 6,2 miliardi di euro, il vino si è confermato la prima voce dell’export agroalimentare nazionale.
La produzione di vini in Liguria potrebbe subire una leggera diminuzione quantitativa, circa del 10%, a causa dell’andamento climatico della primavera/estate 2019, – sempre con una domanda assillante: se ora viviamo in periodo di riscaldamento globale ed un po’ di freddo o di pioggia compromettono subito i raccolti, ai tempi del”freddo” le piante erano più resistenti? – a giudicare dai grappoli presenti per pianta la qualità si conferma ottima. Tuttavia per le previsioni, anche sul piano quantitativo, molto dipenderà – aggiunge Coldiretti – dall’andamento climatico del resto del mese di settembre e ottobre – con la stessa domanda assillante di prima! –
I dati liguri sono leggermente più ottimistici di quelli nazionali, che stimano, per il 2019, una produzione di 46 milioni di ettolitri di vino, il 16% in meno dell`anno scorso, con l’Italia che comunque si conferma il primo produttore mondiale, davanti alla Francia che non supera i 43,9 milioni di ettolitri ed alla Spagna che non va oltre i 40 milioni (secondo i Ministeri agricoli dei due Paesi).
A livello nazionale vanno segnalati i dati positivi sui consumi degli italiani, sempre più consapevoli e attenti alla qualità e all’origine, con una spesa delle famiglie cresciuta del +6,5% in valore nel primo trimestre del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea Nielsen, mentre a livello internazionale, a preoccupare per il futuro del settore, sono gli effetti della Brexit con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ma anche la guerra commerciale che Trump ha minacciato di scatenare nei confronti dell’Europa con un aumento dei dazi fino al 100% del valore, che colpirebbero purtroppo anche il vino ligure.
“Il vino ligure – afferma Coldiretti Liguria – è cresciuto scommettendo sulla sua identità. La coltivazione della vite nella nostra regione viene condotta grazie ai tipici terrazzamenti su circa 2.000 ettari di terreno nei quali si producono vini che vantano ben 8 Doc (Golfo Tigullio, Portofino, Colline di Levanto, Cinque Terre – Sciacchetrà e Colli di Luni, Valpolcevera, Riviera Ligure di Ponente, Ormeasco di Pornassio e Rossese di Dolceacqua) e 4 Igt. Lo scorso anno la produzione di vino Dop e Igp (il 65% del totale) nella nostra regione si era chiusa, rispettivamente, con 44 mila e 8 mila ettolitri, e, anche se per l’annata 2019 si stima un quantitativo inferiore di vino prodotto, la qualità si conferma ottima, attestando un’eccellenza apprezzata sul mercato nazionale ed estero”.
