A Vado Ligure, il 12 dicembre prossimo, è in programma il primo scalo operativo ovvero le sbarco dei containers sulla nuova banchina della piattaforma contenitori – Vado Gateway – . In vista di ciò, la scorsa settimana, si è tenuto a Vado un incontro sui lavori ancora da attuare e sulle opere auspicate per il nuovo corso dei traffici. Hanno partecipato alla riunione il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il presidente dell’Autorità Portuale di Genova e Savona, Paolo Emilio Signorini, il sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano e l’ammiraglio Nicola Carlone, direttore marittimo della Liguria.
Un’informativa pubblica, tenuta dal direttore di Apm Terminals Vado Paolo Cornetto, ha consentito di anticipare un vero e proprio cronoprogramma dei lavori e dell’attività ed ha appunto confermato l’inizio delle attività per il 12 dicembre.Ovviamente le operazioni avranno soprattutto un valore di test e messa a punto, ma già nel corso del 2020 si prevede che possa essere raggiunto un volume pari a 200-250 mila teu. Il terminal andrà a regime nel 2023, quando sulla piattaforma lavoreranno circa 400 addetti (attualmente l’organico di Apm è di 77 unità).
Entro il mese di maggio dovrebbe essere completato il sovrappasso sulla via Aurelia – a cinque corsie con raccordo ferroviario – che metterà in collegamento senza interferenze il terminal marittimo con i varchi portuali in costruzione nella zona a ridosso del centro commerciale Molo 8-44. Tra un mese o poco più dovrebbero anche essere al termine i lavori necessari per il radicale miglioramento della viabilità lungo la strada di scorrimento veloce, dove per 4-5 anni passerà il flusso dei contenitori incanalati su strada.
E’ pure confermata la modalità di inoltro ferroviario con 5 convogli giornalieri da avviare verso Rivalta Scrivia, ma forse anche in direzione Novara, passando da Sampierdarena. La mancanza di ulteriori “tracce”, costringerà a studiare nuove soluzioni attraverso l’utilizzo delle linee per San Giuseppe di Cairo (via Ferrania e via Altare) in modo da tentare di rispettare l’impegno di far passare sui binari il 40% dei contenitori di Vado. Il viceministro dei Trasporti ha confermato il suo impegno per risolvere la strettoia di Ponente (ovvero il raddoppio tra Finale Ligure e Andora) e la strettoia verso il Piemonte (adeguamento delle linee savonesi di inoltro). Ha aggiunto una terza opera: l’adeguamento della sagoma delle gallerie tra Genova e Ventimiglia, in modo da poter permettere il transito di treni di lunghezza superiore ai 400 metri.
Interventi, tutti, che richiederanno un certo numero di anni, così come si annuncia ancora complessa l’iniziativa per realizzare il nuovo casello autostradale sull’Autofiori a Bossarino, che assorbirebbe tutto il traffico pesante che, in mancanza di questo “by pass”, sarà invece costretto a percorrere la “superstrada”.
