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Albissola Marina, consegnato il “Premio Senza Rossetto 2021” ad Anna Cossetta

Si è tenuta, alla presenza del sindaco Gianluca Nasuti, del vicesindaco Nicoletta Negro, dell’assessore alle politiche sociali Elisa Tomaghelli e dei rappresentanti dello Sportello Antiviolenza Alda Merini, la consegna del “Premio Senza Rossetto 2021” ad Anna Cossetta, direttrice della Fondazione De Mari.

“Saluto e ringrazio gli intervenuti dicendo che sono contento di consegnare questo premio nella giornata della Festa della Donna”, dichiara il primo cittadino, “ed abbiamo anche consegnato quello del 2020. Lo sportello antiviolenza è un punto di riferimento per tutta la comunità e le convivenza forzate dovute al lockdown aumentano le richieste di aiuto; riguardo al premio mi sento di dire che la premiata, Anna Cossetta, ha un ruolo fondamentale per la comunità essendo direttrice della Fondazione De Mari. Questa realtà molto importante svolge un bel lavoro creando rapporti con le realtà in cui opera soprattutto in un periodo difficile come questo; la fondazione è all’altezza di quelle più importanti e Anna è stata premiata perchè è una vera professionista”.

Stessa soddisfazione da parte del vicesindaco Nicoletta Negro :”Questo premio ha un significato importante e il nome deriva dalla lettera che, nel 1946 per il loro primo voto, le donne ricevettero con l’invito a non mettere il rossetto prima di votare poichè una macchia sulla scheda elettorale avrebbe potuto invalidare il voto; questo tema è oggetto di un recital che ogni anno proponiamo alle scuole. Mi piace molto che sia stata scelta Anna Cossetta per ricevere il premio perchè svolge un lavoro importante in un settore tipicamente maschile; ogni donna racconta una storia ed occorre far emergere questo riferimento ma tutto ciò è compito della politica”.

“Ringrazio i presenti dicendo che c’è bisogno di donne come Anna”, afferma l’assessore alle politiche sociali, “e spero di poter lavorare con lei dedicandomi a cose utili”.

“Il premio verrà consegnato nel luogo in cui è presente una mostra di donne che vivono dei loro lavori di ceramica ma restano nell’ombra nonostante riescano a fare del loro talento una professione”, sottolinea la responsabile dello spazio in cui è avvenuta la premiazione, “e voglio ricordare che la parola società è femminile ma ha bisogno di difendere il ruolo della donna. Occorre un messaggio positivo attraverso l’arte e spero che i giovani possano beneficiare dello sforzo per immaginare un mondo diverso grazie alla cultura”.

“Ringrazio tutti dicendo che sono contenta di essere qui e la premiazione ha in sè un significato particolare”, evidenzia Ilenia Porro del Centro Antiviolenza Alda Merini, “ma Anna è un modello per tutti noi ed i modelli servono per rendere normale cosa non lo è facendo pensare a tutte noi che chiunque possa arrivare dove si trova ora Anna. Noi ci siamo sempre anche se, per fortuna, in questa zona non abbiamo un’utenza diffusa; ringrazio tutte le volontarie perchè la loro opera è essenziale”.

“Per me non è un problema essere chiamata direttore perchè sono entrata nella Fondazione De Mari con questo titolo”, asserisce la premiata, “ma le donne hanno ancora molta strada da fare visto che faticano maggiormente rispetto agli uomini nel lavoro. Il Covid ha aumentato le disparità di trattamento e voglio dire che, anche se non mi lamento, la mia paga è inferiore a quella di un mio collega uomo; per quanto riguarda la genitorialità occorre allearsi con gli uomini e trovare un termine giusto quando le cose cambiano davvero. Su 86 fondazioni bancarie meno di 10 donne sono direttori generali e anche quando si hanno incarichi di potere questi vengono assegnati alle donne da parte di uomini; il cambiamento vero sarebbe quello in cui le donne lasciano il testimone ad altre donne ed ho potuto notare che la solidarietà femminile esiste. La fondazione che dirigo garantisce molti progetti culturali e le donne, spesso, lavorano su tempi lunghi ma la politica viaggia sul breve termine; spero che la mia realtà possa aiutare nuovi progetti che spesso finanziamo in sostituzione delle pubbliche amministrazioni. Nel mondo accademico le donne sono il 50% del totale ma la vera differenza la troviamo per gerarchia visto che solamente il 20% dei professori ordinari sono donne mentre nei ricercatori troviamo molte più donne che uomini; ultimamente ci sono stati alcuni cambiamenti visto che le donne che ricoprono l’incarico di rettore sono in aumento ma il maschilismo è ancora molto forte. Il tema del dono mi appassiona e mi metto spesso in discussione e sono convinta che al femminile sia legato al sacrificio visto che le donne sono spinte al sacrificio; il web è molto utile per parlare e confrontarsi ma è stato realizzato dagli uomini. Nella cooperazione internazionale si stanno avendo sempre più donne e trovandomi in un mondo tipicamente maschile la condivisione con le altre donne è fondamentale. Mia figlia è diversa da me ma mi interessa il suo punto di vista e come me lavora in un mondo soprattutto maschile visto che è velista; lei e le sue coetanee vivono in un mondo diverso dal mio ma sono più consapevoli”.

“Mia figlia ha 17 anni e la sua è una bella generazione che è più matura di cosa vuol farci credere”, riprende Nicoletta Negro, “ma per lei certe dinamiche sono naturali, a differenza di cosa è stato per me e la mia generazione. La realtà dei nostri giovani è più fluida che la nostra ma bisogna accompagnarli per mano e non dare mai nulla per scontato”.

“Il premio è stato realizzato da un artista di Albissola, Giacomo Lusso, che ogni anno realizza questo importante premio”, conclude la responsabile della mostra in cui è avvenuta la consegna del premio.

 

Al termine della manifestazione è stato offerto un rinfresco a cura della trattoria Pignatta Rossa di Albissola Marina.

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