Nel mondo dello spettacolo talvolta è il talento ad essere messo in secondo piano, soprattutto se si è una donna.
Capita che per poter apparire sul grande o piccolo schermo il talento sia certamente richiesto, ma perde valore se non si ha quello che vogliamo definire come le physique du rôle.
Vediamo spesso ragazze bellissime protagoniste di show e spot televisivi di qualsiasi genere, anche nella promozione di piattaforme di gioco online come ad esempio Starcasinò, le testimonial spesso non sono chiamate ad esemplari prove di recitazione, diciamo che l’attenzione è talvolta focalizzata sull’aspetto fisico più che sul talento. Con questo non si vuole sostenere che tutte le ragazze presenti in TV non siano talentuose, ma la fisionomia e le forme giocano un ruolo importante se non addirittura fondamentale.
Questo purtroppo accade sempre più spesso anche in altri ambiti, si pensi al mondo della musica, dove paradossalmente ciò che porta un artista a mostrarsi al suo pubblico, ovvero saper fare musica, sembra non contare se non si è fisicamente accettati, o meglio se non si rispecchiano quei canoni di bellezza comunemente accettati.
Ci troviamo sempre più spesso innanzi a quello che viene oggi comunemente chiamato body shaming. Artisti, attori e altri personaggi pubblici sono infatti spesso vittime di attacchi e accuse riguardanti tutto ciò che in realtà ha poco a che fare con quella che è la loro professione, ma che concerne invece il loro aspetto fisico, un aumento/perdita di peso, o una critica sui modi di vestire e di apparire in pubblico o peggio nella sfera privata.
Tra i numerosi artisti vittime del body shaming troviamo Billie Eilish, la giovane cantautrice che negli ultimi anni ha dimostrato di avere tutte le qualità per diventare un’artista di successo, grazie ai suoi testi e alla sua particolare voce.
Billie è infatti spesso attaccata sui social e in altri contesti per il suo modo di vestire (spesso indossa indumenti larghi e maschili) nonché per i suoi aumenti di peso.
In risposta alle critiche spesso subite nel corso degli anni, Billie ha pubblicato un cortometraggio intitolato “Not my responsibility”; in questo corto si vede la cantautrice in penombra, da sola, vestita con una felpa nera, intenta a spogliarsi lentamente dai suoi indumenti per poi infine sprofondare in un’acqua scura.
Nel corso del video è possibile ascoltare un monologo che è la stessa cantante a recitare, attraverso parole dure si rivolge a chi spesso si prende la libertà di giudicare il prossimo a causa del proprio aspetto, anche se non lo conosce personalmente.
Di seguito un estratto tratto dal monologo:
Do you know me?
Really know me?
You have opinions
About my opinions
About my music
About my clothes
About my body
Some people hate what I wear
Some people praise it
Some people use it to shame others
Some people use it to shame me
But I feel you watching
Always
And nothing I do goes unseen
So while I feel your stares
Your disapproval
Or your sigh of relief
Al termine del corto Billie chiude il discorso dicendo che nonostante la gente si senta libera nel giudicare i suoi gusti nel vestire e le sue forme, questa non è una sua responsabilità.
Siamo parte di una società nella quale spesso si sente parlare di body positivity e si esortano le persone ad amarsi per quello che sono, ma questo non deve portare il prossimo a sentirsi libero di giudicare chiunque in maniera offensiva.
La libertà di parola è un diritto, ma è bene cercare di non oltrepassare il limite che si pone tra l’essere libero di esprimersi e arrogarsi il diritto di danneggiare il prossimo attraverso le parole.
