Decine e decine di savonesi in piazza per la pace. Con le scritte “Fermate il genocidio a Gaza”, “Pace subito”, “I lavoratori ripudiano la guerra. Spegniamola. Né basi, né armi né soldati” i manifestanti nel tardo pomeriggio di sabato 18 novembre hanno protestato esponendole durante il presidio per la pace in piazza Mameli a Savona.
“Vogliamo ribadire che solo la pace è dialogo sono i soli strumenti per fare cessare tutte le guerre presenti ad oggi nelle varie parti del Mondo, in particolare il conflitto in Ucraina e nel sanguinoso e vile attacco provocato da Hamas contro Israele che ha provocato migliaia di morti innocenti” affermano dal coordinamento. Il ritrovo dei partecipanti è avvenuto alle 17.30 fino alle 18.00 per il tradizionale suono della campana.
“Siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali – legge Zunino di Anpi – Non c’è alcuna giustificazione per l’operato di Hamas. Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi per il bene del popolo palestinese. Solo col rifiuto della guerra c’è convivenza”. Tante le adesioni delle associazioni savonesi alla manifestazione per la pace: Savona Disarmo, Emergency, Fondazione ISREC Savona, CGIL Savona, Arci Savona, UDI Savona, Circolo Italia – Cuba Bottega della Solidarietà, ANTEAS Savona, ANPI Savona, ANED Savona – Imperia, Legambiente Savona, Pax Christi, Punto Pace, Cogoleto Helder Camara, Libera Savona, Auser Savona.
“Fermare l’invasione della Striscia di Gaza” è stato l’appello accorato ma composto e controllato dalle Forze dell’Ordine. Anche Papa Francesco nella mattina di mercoledì 22 novembre, a margine dell’udienza generale, incontrerà in momenti distinti un gruppo di parenti di israeliani tenuti ostaggio a Gaza e un gruppo di familiari di palestinesi che soffrono per il conflitto a Gaza. Lo ha affermato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni:
“Con questi incontri, di carattere esclusivamente umanitario, Papa Francesco vuole manifestare la sua vicinanza spirituale alle sofferenze di ciascuno, perché, come già affermato al termine della recita dell’Angelus domenica scorsa, ‘Ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, ogni essere umano è sacro, è prezioso agli occhi di Dio e ha diritto a vivere in pace’”.
