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ATTUALITÀSPORT

La sincerità di Spalletti e il potere della parola

Intervento del commissario degli azzurri alla conclusione di Italia-Albania

” Si possono avere buoni spunti, ma poi è importante incidere, concretizzare…”
Al termine della prima partita dell’Italia agli Europei 2024 ( vittoria di misura sulla modesta Albania), quest’estratto dell’intervista del mister della Nazionale, mi ha fatto personalmente riflettere sull’importanza di un’esposizione sincera, fenomeno divenuto assai raro in questo nostro tempo buio e fazioso.
Provvidenziale contro-canto all’esaltazione dei Lele Adani and Company ( che secondo me portano pure sfortuna), Luciano Spalletti è apparso realista e perplesso nel commentare la prestazione dei suoi giocatori. Altrettanto espressivo è stato il suo volto, moderatamente corrucciato, da cui traspariva tutta la preoccupazione per le future prestazioni di una squadra che appare oggettivamente come un discreto collettivo, ma non in grado di essere competitiva al cospetto della classe e della levatura tecnica di compagini, ( Spagna, Germania, Inghilterra) che presumibilmente si contenderanno il titolo europeo.
Ebbene questa ” trasparenza” dell’allenatore della Nazionale, mi ha indotto a riflettere sul Potere della Parola, sempre più abusata e ottusamente inflazionata nelle cronache di tutti i giorni.
Perché nell’epoca dei vari whats app e social, la stessa Parola viene spesso svilita, banalizzata, mutilata. Sempre più incapace di relazionarsi di persona, l’uomo contemporaneo si affida a questi strapuntini comunicativi, per evitare di mettersi in gioco, alimentando ambiguità e barriere.
Ma più in generale, mai come ai giorni nostri, la verbalità sembra condensare quanto di più negativo possa insistere nell’animo umano. Si parla in continuazione, ma il risultato è quello di un Bla bla bla sovente fuori luogo o maldestro, perché urlato, “sdoganatore” di impulsi razzisti e arroganti, o al contrario, ipocrita e conformista, laddove invece occorrerebbero nitidezza e capacità di prendere posizione.
La stessa Parola viene poi censurata quando è espressione di un pensiero non catalogato: del tipo ” Se vuoi un negoziato allora sei filo- putiniano, se critichi L’Iran, allora stai con Netanyahu”).
Muore nelle Guerre ( e lo stiamo assistendo sulla nostra pelle), laddove potrebbe invece essere provvidenziale, risorsa di luce nel buio dei muro contro muro, dei massacri e delle distruzioni.
In definitiva quello che dovrebbe essere un Dono Prezioso del genere umano, appare spesso paradossalmente come fallimento di una vera comunicazione, nonché sempre meno veicolo di sane e trasparenti relazioni sociali.

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