Chi ha qualche anno in più ed ha vissuto il periodo di evoluzione del “benessere”, probabilmente ricorderà questa pubblicazione pubblicitaria.
Erano gli anni 1974/75. Gli stipendi medi si aggiravano intorno alle 200mila lire al mese. Quindi, a conti fatti, escluse spese di vitto ed alloggio (mi ricordo che pagavo un affitto, per 60mq, fronte mare, a canone 7mila mensile), in 6 o 7 mesi si acquistava la vettura in foto. Attualmente, con stipendi intorno ai 1200/1300 €/mese, e con “piccole auto” che non vengono vendute a meno di 10mila €, i conti non tornano. Mente l’auto è decuplicata (almeno 10 volte), lo stipendio medio è rimasto fermo a 5/6 volte, mentre un affitto, in appartamento come descritto sopra, ha fatto un “piccolo” balzo in alto arrivando ad una media di 700€/mese. Fate voi i conti. In quegli anni, chi andava in pensione, a 60 anni ca, con 40 anni presso la stessa azienda, percepiva ca 40milioni di lire. Li investiva in un alloggio, acquistandolo con quella cifra, per intero. Ora, in riviera, per un box auto, “ballano” 60/80mila euro. I conti non tornano. L’Italia, recita il libro della costituzione, è una Repubblica fondata sul lavoro. Ogni Italiano ha diritto ad un lavoro ed una casa. Ha il dovere di comportarsi come un buon padre di famiglia, amministrando, nel migliore dei modi, i beni affidatogli. In quegli anni, comparve la nuova tassa sulla proprietà, che era sul valore catastale, con l’intento di far accatastare tutti i fabbricati costruiti quasi abusivamente negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Tanto per avere una proporzione, un’indicazione a chi conosce il comune di Stella (SV), nel 1978 risultavano accatastati 34 fabbricati, per lo più agricoli non abitativi.
Non voglio entrare in merito al cambio da Lira in Euro. Non voglio polemizzare sulle politiche adattate. Ma è certo un dato : siamo tutti più poveri. Anche chi ha un buon lavoro. Stiamo perdendo la manodopera specializzata. Eravamo la Nazione invidiata da tutti nella produzione di prodotti raffinati ed eleganti. Eravamo la Patria di artisti e navigatori. Eravamo il Paese che tutti avrebbero voluto avere. Ed ora? Dov’è finita l’umiltà dei nostri nonni? Quelli che ci hanno permesso di avere un tetto sulla testa? Quelli che mettevano da parte il soldino per i tempi duri? Presso librerie e rivenditori esistono alcuni libri, se proprio non siamo in grado di spiegarlo noi, che, con fumetti o semplici descrizioni, spiegano ai bambini ed ai giovani come utilizzare il danaro e qual’è il suo valore. Perché un bimbo non riesce a capire la differenza tra 1 centesimo ed un milione di Euro. Ma, probabilmente, anche molti adulti non la conoscono.
