In maggio avrebbe compiuto 102 anni Gioconda Carrieri , che questa notte si è spenta alla Residenza per Anziani Maria Giuseppa Rossello, dov’era ricoverata da qualche tempo. Un’età veneranda per una persona che ha lasciato un segno e un ricordo profondo in chi l’ha conosciuta. Difficile dimenticare la disponibilità e la gentilezza, la saggezza e l’umorismo di Gioconda , per tutti nonna Giò. E lei era davvero una super nonna, con nipoti e pronipoti accuditi, amati e coccolati fino a quando la salute glielo ha permesso.
Una vita lunga e piena la sua, che ha attraversato due secoli, fatta di lavoro nei negozi di famiglia a Savona, di molte gioie e soddisfazioni dai figli, a cui ha trasmesso i suoi valori di serietà e impegno e l’amore per il bello, ma anche di momenti drammatici. L’8 maggio 1945, appena finita la guerra, Alessandro Osemont , il primo marito, fu infatti fra le 59 vittime e i 27 dispersi dello scoppio di materie esplosive sotto la Galleria Valloria. Lei rimase sola con la loro piccola Anna di 18 mesi e, 18 giorni dopo, diede prematuramente alla luce il bimbo che aspettava, chiamato Alessandro come il papà, per tutti Sandro , poi costumista di successo, fondatore della Sartoria Teatrale Osemont di Genova. Gioconda seppe essere una mamma amorosa e sempre presente anche per Giorgio e Franca, i due figli della sua defunta sorella, cresciuti come suoi dopo il matrimonio con il cognato Alessandro Podestà. Superando con incredibile forza d’animo due tragedie improvvise, la perdita delle persone amate, riuscì a creare con lui una bella famiglia unita, vivendo la gioia di un’altra nascita, quella di Gabriella, l’ultima figlia.
Gioconda, originaria di Savona , dal 1953 al 1979 aveva vissuto a Genova , per poi fare definitivamente ritorno con il marito ad Albissola Marina: nel frattempo, infatti, erano nati molti nipotini e lei scelse di essere vicina ai figli, fra cui Anna, titolare di un noto Atelier di moda e della Galleria d’Arte Osemont; sempre disponibile, amava occuparsi di loro, seguirli nelle giornate fatte di studio e di giochi, cucinare (era un’ottima cuoca ), e la sua casa affacciata sull’ Aurelia, sempre piena di bambini e di amici, risuonava di voci e risate .
Io la ricordo con affetto e tenerezza soprattutto quando, rimasta vedova, si trasferì dalla figlia Anna ed ebbi modo di incontrarla più spesso. Durante le nostre deliziose cene, in casa o in giardino a seconda della stagione, nonna Giò, sempre impeccabile ed elegante, era fra i commensali più vivaci, conversando amabilmente, pronta a scherzare e a rispondere a tono alle affettuose provocazioni del genero Cesare. Anche quando fu costretta a letto sul suo bel viso, rimasto incredibilmente giovane, non mancava mai il sorriso: amava parlare con noi , le amiche della figlia, che passavamo a salutarla, stringendoci forte la mano. Addio , cara, indimenticabile nonna Giò!
Claudia Sugliano
I funerali si terranno sabato 26 febbraio alle ore 15 nella Chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Concordia ad Albissola Marina
