Al Comune di Savona conviene la stabilità, dissipate le voci di crisi dovute ai dissidi interni della Maggioranza, vista la previsione, per il 2019, di un programma di investimenti, nel contesto del piano triennale per le opere pubbliche, per quasi 12 milioni di euro nel settore dei lavori pubblici. Quasi la metà dell’importo gli interventi sara’ sostenuta dal fondo strategico regionale, dove sono confluite le risorse che in un primo tempo sarebbero state destinate a finanziare il recupero e la riqualificazione di Villa Zanelli. La priorità è data alle opere per la messa in sicurezza sismica e al miglioramento dei sistemi antincendio in alcune scuole cittadine, dalle De Amicis alle primarie di via Verdi, e ai lavori di messa in sicurezza idrogeologica del torrente Letimbro, che da soli richiederanno una spesa di 1,8 milioni; per la manutenzione e le asfaltature delle strade verranno stanziati altri 900 milioni.
Per reperire le risorse necessarie a cofinanziare il programma, per il 2019, delle opere pubbliche prioritarie, l’Amministrazione comunale ha abbandonato, rinviandola a tempi migliori, la realizzazione dell’ascensore di collegamento tra il centro cittadino e il quartiere della Villetta. Confermati invece taluni progetti per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale della città: il progetto integrato per la riqualificazione di piazza Diaz e il miglioramento del Teatro Chiabrera, con la ristrutturazione del Ridotto, il nuovo bar, l’ adeguamento degli spazi. L’intervento costerà 1,5 milioni, ma non è sorretto da adeguata progettazione e non è stato inserito tra quelli prioritari: probabilmente se ne parlerà negli anni prossimi. Così come non sono considerati prioritari i previsti lavori di restauro dell’antico complesso di San Giacomo: valutati in un milione 250 mila euro per la copertura e il consolidamento della facciata dell’ex chiesa conventuale e per il restauro della cappella.
Allargando l’orizzonte all’insieme del piano triennale, trova possibilità di realizzazione il progetto rivolto al recupero del secondo piano della fortezza del Priamàr e la nuova copertura dell’edificio che ospitava la “polveriera” (serviranno 900 milioni, se ne riparlerà nel 2020), mentre l’anno successivo (2021) potrebbe essere avviato l’iter del ben più consistente intervento per la sistemazione di Palazzo Della Rovere: 6 milioni da spendere in una prima serie di lavori e altri 5 per interventi progressivi negli anni seguenti. La liquidità che rende attuabili tali piani proviene comunque dal fondo strategico regionale e dal “tesoretto” di 4 milioni, accantonato con la vendita della partecipazione del Comune di Savona nella società Autofiori.
