Interessante evento d’arte, ieri domenica 2 dicembre, a Sassello, in un contesto conviviale, presso l’Albergo Pian del Sole. A cura dell’Associazione “Sasselloinarte”, sei artisti hanno esposto loro opere e lo chef Ivano Ravera ha abbinato ad esse le sue “opere”, ovvero specialità stagionali che hanno dato il titolo all’esposizione “con buffet”, ovvero “Lo chef ed i colori”. Parlare dei piatti del buffet rappresenterebbe un capitolo a parte ed occorrerebbe dilungarvisi ma qui ci limiteremo a sottolineare gli abbinamenti, da ravvisare nei riferimenti paesaggistici e nei colori d’autunno e cercheremo di accostarli ai lavori presentati.
Luisa Nencini, autodidatta sensibile ed abile, di padre di Sanremo e di madre originaria del bergamasco, è pittrice di marine vivide ed impressive, con escursioni nel paesaggio fra Liguria e Piemonte, come il quadro in mostra: una veduta di vigne e colline, apparentemente calma e rilassante, immersa però in un’atmosfera incantata e di attesa: potremmo abbinare al lavoro le zucchine ripiene di zucca;
Guido Garbarino ha proposto un grande piatto in ceramica, pur se la definizione di piatto è limitativa, potremmo parlare di più di un tondo in tecnica raku, richiamante remote esoticità, rispetto a noi, con immagini provenienti da lontananze geografiche e mentali, care al maestro, da sempre attratto dalle terre e dalle culture lontane
e da forme ancestrali e primitive, con la sua passione per la terra, per la materia da plasmare!… il piatto, fra quelli di Ivano? I funghi fritti;
Gianfranco Angioni, imprevedibile, come sempre, a dispetto della sua ricerca attuale, basata su colori e materie essenziali da “arte povera”, ha esibito una sorta di omaggio a Kandinsky, in due “esperimenti” di astrattismo basato su di una cromaticità avvolgente ed irradiante, in un caso, in impressioni più allusive a riverberi di effetti ottici, forse, nell’altro, comunque con qualcosa che poteva richiamare i colori di case e facciate del paese di Sassello, in una terza opera invece allusioni di due colori ad un mare e ad una spiaggia, probabilmente: che piatti avremmo potuto abbinare a questi lavori? Crema di topinambur con uovo in camicia e conchiglia Saint Jacques!
Francesca Paviglianiti ci ha stupito con una suo vaso straordinario, una ceramica sobria, composta di un piatto e di un vaso, con richiami ad antichissimo vasellame di uso comune, insieme con una attualissima stilizzazione, opera protesa tra passato e futuro, la ceramica sempre presente dall’antichità a oggi; accanto un dipinto, un nudo femminile voltato di spalle, di stagliata plasticità, ad un tempo di apparenza visionaria, in quanto sembrava emergere da un telo, che la figura aveva avvolto al fianco destro, e dall’apparenza lignea che contornava il fianco sinistro…involtino di battuta di carne, mozzarella, semi di zucca, olive nere e pesto;
Giuseppe Codazza, con le sue vedute di mare e di terra, impostate su di una base fotografica, richiama Mario Berrino, per la vividezza dell’immagine, l’immediatezza dell’apparire, il realismo, che si riscontra anche in intriganti nature morte, ma con quell’atmosfera, pur sempre, di “realismo magico” che lascia l’immagine in sospeso, che non si risolve subito, che ispira la permanenza di qualcosa di metafisico, tra l’altro l’autore ha rivelato di aver “composto” con varie vedute il paesaggio monferrino oggetto di uno dei tre lavori presentati…due piatti avremmo potuto abbinare: gnocchi di patate viola e bianchi con fonduta e pomodori secchi, per il paesaggio e la natura morta, pane al nero di seppia e insalata marinara per lo scorcio di veduta di costa…
Sandra Chiappori ha proposto un paesaggio trasfigurato, un’allusione ad una veduta piemontese, sicuramente, immersa in una luce abbagliante con immagini di vegetazione viola, una sovrapposizione di realtà e di impressioni della realtà, nel sottile gioco del vero e dell’immaginario che si confondono fra loro, il sogno che ritorna dopo l’osservazione, la trasformazione in pittura di una permanenza visiva…ancor più particolare, per l’utilizzo della tecnica dell’acquerello,con la quale l’autrice presentava un classico e sempre attraente vaso con fiori e rappresentava una veduta di Mantova, in cui l’illustre città d’arte appariva sullo sfondo, illusoria, mentre, in primo piano, foglie e fiori a fare da cortina…tortino di cioccolato con delizia alla fragola e menta.
Venerdì 30 novembre, sempre all’Albergo Pian del Sole, si sono esibiti i “baby chef”, con un’esposizione di lavori realizzati durante le ore di lezione d’arte: i piccoli chef hanno preparato piatti artisitici, composizioni in cui erano rappresentati, con pecisione, fantasia e sapiente uso del colore, piatti locali e di fantasia, tra i quali uno era dedicato a Babbo Natale.
Complimenti all’Associazione “Sasselloinarte” per aver saputo organizzare manifestazioni così accattivanti!
