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ESTERO

Babbioni a Washington?

L'agonia dell'America tra Biden e Trump

La Senescenza al Potere: La Politica Americana e il Declino della Salute dei suoi Leader

Riassunto cronologico degli eventi con tono tragicomico

In questi ultimi mesi, lo scenario politico statunitense è diventato teatro di un dramma tragicomico degno delle peggiori commedie di Hollywood. Joe Biden, presidente in carica, è risultato positivo al Covid mentre era in tour elettorale a Las Vegas, costringendolo a rientrare immediatamente nella sua residenza in Delaware. Una situazione che sarebbe già di per sé preoccupante, considerando l’età avanzata di Biden e le sue condizioni di salute precarie. Tuttavia, la vera chicca è la riflessione del presidente sulla possibilità di ritirarsi dalla corsa presidenziale, mettendo in dubbio la capacità della sua vice, Kamala Harris, di vincere le elezioni. Biden, in un momento di rara lucidità, aveva dichiarato che si sarebbe ritirato solo se i medici glielo avessero chiesto. Ma la situazione è ulteriormente degenerata quando ha iniziato a consultare i suoi consiglieri su un eventuale ritiro, mostrando un evidente segno di cedimento.

Non meno tragicomica è la situazione di Donald Trump, il suo principale avversario. Dopo aver subito un attentato durante un comizio in Pennsylvania, Trump si è presentato sul palco della Convention Repubblicana con l’orecchio fasciato, circondato dai suoi figli e dai suoi fedelissimi. L’attentato ha congelato temporaneamente la campagna elettorale di Biden, che ha chiesto di “allentare la temperatura politica”, ma non ha impedito a Trump di tornare immediatamente all’attacco, promettendo di negoziare un accordo di pace con la Russia. La sua comparsa trionfale alla convention, celebrato come un eroe romano, ha consolidato il suo status di candidato, mentre i suoi avversari interni, come Nikki Haley e Ron DeSantis, si sono dovuti piegare alla sua volontà.

Biden e Trump: due senescenze a confronto

In questa tragicommedia politica, Biden e Trump rappresentano due facce della stessa medaglia: la senescenza al potere. Biden, con i suoi 81 anni, ha già mostrato segni evidenti di declino mentale, tanto che molti leader democratici, tra cui Hakeem Jeffries e Chuck Schumer, gli hanno chiesto di fare un passo indietro per evitare di compromettere le possibilità del partito di mantenere il controllo del Congresso. Dall’altra parte, Trump, con i suoi 78 anni, non è esente da problemi di salute e da comportamenti bizzarri. La sua decisione di continuare la campagna nonostante l’attentato e la sua retorica incendiaria sono segni di una mente che non sembra più in grado di valutare i rischi con lucidità.

Rischiano di non arrivare vivi a fine mandato, attentati a parte

La questione più inquietante è che entrambi i candidati rischiano di non arrivare vivi alla fine del mandato, e non solo a causa di possibili attentati. Le condizioni di salute di Biden sono sempre più preoccupanti: l’infezione da Covid, sebbene al momento sembri lieve, potrebbe avere conseguenze gravi vista la sua età e le patologie pregresse. Trump, dal canto suo, non ha mai brillato per uno stile di vita sano e le sue continue battaglie legali e politiche non fanno che aumentare lo stress e il rischio di problemi di salute.

La società americana è spietata verso i vecchi e finirà per deriderli

La società americana, notoriamente spietata verso i vecchi, non tarderà a deridere i suoi leader senescenti. Già ora, sui media e nei talk show, non mancano battute e commenti sarcastici sui vari acciacchi di Biden e sulle gaffe di Trump. Questa crudele ironia non fa che sottolineare la difficoltà di un paese nel riconciliarsi con il fatto che i suoi leader principali siano così avanti con gli anni.

La politica non può ridursi ad un conteggio di acciacchi

È desolante pensare che la politica americana si sia ridotta a un conteggio degli acciacchi dei suoi leader. Ogni giorno, i giornali pubblicano aggiornamenti sulle condizioni di salute di Biden e Trump, come se fossero bollettini medici piuttosto che notizie politiche. Questa ossessione per la loro salute fisica e mentale distoglie l’attenzione dai veri problemi del paese e dalle questioni politiche che dovrebbero essere al centro del dibattito.

Per i giornalisti è una libido parlare dei tormenti dei due candidati alla presidenza

Per i giornalisti, parlare dei tormenti dei due candidati alla presidenza è diventato quasi una forma di libido. Ogni nuova gaffe di Biden o ogni nuovo sfogo di Trump diventa un’occasione per articoli sensazionalistici e per alimentare il ciclo delle notizie h24. Questa attenzione morbosa non fa che alimentare un circolo vizioso di disinformazione e di distrazione dalle vere questioni politiche.

I rischi per la stabilità mondiale

Le implicazioni di avere un presidente americano che deve fare i conti con problemi di salute mentale e fisica sono enormi per la stabilità mondiale. Immaginate una situazione in cui Biden, affetto da Alzheimer, debba negoziare con Putin o Xi Jinping. O Trump, con il pannolone e il girello, che cerca di tenere testa ai leader europei. La caduta nel ridicolo è dietro l’angolo, e con essa il rischio di perdere credibilità a livello internazionale.

Vice più giovani e prestanti: una soluzione inutile

Per cercare di compensare la senescenza dei candidati, entrambi i partiti hanno schierato vicepresidenti più giovani e prestanti. Ma questa soluzione rischia di rivelarsi inutile e di creare situazioni surreali. Kamala Harris, vice di Biden, è vista da molti come una figura troppo debole per vincere le elezioni da sola. JD Vance, scelto da Trump, è un giovane politico conservatore che potrebbe non essere in grado di gestire le complessità di una presidenza in caso di necessità. Queste scelte sembrano più che altro dei palliativi, piuttosto che soluzioni concrete ai problemi di leadership.

Analogie con la storia di Matusalemme

Infine, non si può fare a meno di pensare alle analogie con la storia di Matusalemme, l’uomo più longevo della Bibbia. Come Matusalemme, Biden e Trump sembrano destinati a vivere per sempre nei loro ruoli, nonostante i segni evidenti di declino. Ma a differenza del personaggio biblico, la loro longevità politica rischia di essere una maledizione piuttosto che una benedizione per il paese.

In conclusione, l’attuale situazione politica americana è un triste spettacolo di senescenza al potere. Biden e Trump rappresentano due facce di una medaglia che nessuno vorrebbe vedere, e la loro presenza continua sulla scena politica è un segno del declino della capacità di rinnovamento del sistema democratico statunitense. La speranza è che, prima o poi, emerga una nuova generazione di leader in grado di portare una ventata di freschezza e di innovazione, lasciando finalmente alle spalle i vecchi babbioni di Washington.

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