Carlotta Cecconi: nostalgia “presente”

E’ terminata domenica 17 febbraio, a Pozzo Garitta, Circolo degli Artisti, ad Albissola Marina, la mostra di Carlotta Cecconi “Diario Intimo”, titolo più che pertinente per una rassegna di immagini che rievocano, ad una immediata osservazione, un mondo di ricordi e di percezioni che ben rivestono il carattere dell'”intimità”, quando tale qualità o categoria esprime un qualcosa di nascosto e prezioso ad un tempo, un modo di osservare e di sentire che viene custodito come un qualcosa di essenzialmente personale e caramente proprio e che si rivela solo se si viene compresi! Tale l’impressione della serie di personalità, o caratteri, ritratti dall’artista, che scopriamo riguardare personaggi della cultura, del cinema o della musica o della storia.

L’autrice, architetto proveniente da una famiglia di musicisti, apprendiamo essere cofondatrice, nella sua città, Genova, di un circolo culturale, il cui nome, “Les Salonnieres” rievoca un passato ambiente di incontri in cui di parlava di arte, di letteratura, di poesia, di musica, di pomeriggi e serate trascorsi in compagnia di arte e cultura, un’atmosfera proustiana e siamo di nouvo, pertanto, e ben a proposito, nella rivelazione di un intimismo che diventa espressione artistica. I ritratti della giovane Carlotta Cecconi ci riportano indietro, recuperando un dimensione artistica figurativa che sembra guardi ad un passato di ritrattistica impressionista, di cui potrebbe essere archetipi i ritratti di Berthe Morisot di Edouard Manet, ma la stessa Berthe Morisot (1841 – 1895) come pittrice, grandissima ritrattista, sembra lasciare un’ombra di sè, nel lavoro della Cecconi, specialmente quando l’artista francese è capace di comunicare note e particolari che potremmo ascrivere allla connotazione dell’intimità, anche per la sottile penetrazione psicologica che si ritiene propria del modo di osservare di un occhio, e della mente ad esso retrostante ovviamente, femminile!

Ma non è rivolto al passato lo sguardo di Carlotta, seppure ne potrebbe serbare qualche nostalgia, non vuole l’autrice riproporre l’arte trascorsa e “classica”, nel pieno dell’epoca del ripensamento “post-moderno”, per quanto sia straordinaria la sua vena evocatrice, per quanto siano attraenti, in modo pur civettuolo, certe sue raffigurazioni di ragazzi e di ragazze che sembrano riproporre immagini degli anni 1920, il decennio del “vestivamo alla marinara” secondo la definizione di una nota ed illustre testimone cui mancavano, però, figure che così vivamente esprimesero il concetto e che, tra l’altro, ben avrebbero potuto suggerire un rimando di “intimità” nel valore “letterario” della parola ; non è l’autrice una rievocatrice di affascinanti immagini di tardo romanticismo, per quanto riesca a farci comparire in modo quanto mai presente, l’imperatrice Sissi con la sorella o la sfortunata Maria Vetsera, od un sorpendente ritratto di Greta Garbo – Greta Gustafsson – per quanto solo per ciò, per comunicarcene la suggestione, le saremmo grati; la pittura di Carlotta Cecconi, dietro l’apparente vena nostalgica, eprime immediatezza fotografica, particolari che potremmo trovare nella “Pop-art”, espressività forti e caratteristiche che coglieremmo nel disegno di certi maestri del fumetto, allusioni a fotogrammi cinematografici! Ci sembra questo un lato interessante del messaggio di Carlotta Cecconi; il saper proporre qualcosa che coniuga un idillio impressionista con l’immagine di una copertina di disco, le fotografie del passato con i personaggi del presente, le suggestioni dei ricordi con il divenire attuale di esperienze visive e che ben si accorda con il richiamo che vuole esprimere al cinema ed alla musica; ne nascono così i ritratti di Dawid Bowie , di Ella Fitzgerald, di Miriam Makeba, delle “Donne del Jazz”,che, con la galleria dei personaggi asburgici, ci confondono un po’, non sapendo apparentemente da che parte volgere lo sguardo, in tale fantasmagoria inebriante ma ci accorgiamo, alla fine, che siamo coinvolti, letterariamente e pittoricamente, in una essenza squisita dell’espressione artistica, in cui il “diario intimo” diviene condivisione ed arricchimento per tutti!