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POLITICA

CINQUE STELLE ALL’ATTACCO PER L’OSCURAMENTO DELLA DIRETTA STREAMING

CINQUE STELLE ALL’ATTACCO PER L’OSCURAMENTO DELLA DIRETTA STREAMING

Il Gruppo del “Movimento 5 Stelle”, in Consiglio Regionale, deplora, il giorno 16 maggio, che la”diretta streaming” non sia visibile. Così si dichiara, da parte loro: “È incredibile e assurdo quanto avvenuto oggi in Regione. Per la prima volta dall’inizio della legislatura è stata oscurata la diretta streaming del Consiglio regionale, privando i cittadini liguri della possibilità di assistere ai lavori d’Aula. Il tutto, guarda caso, proprio nel giorno in cui si discuteva la mozione di censura all’assessore Mai!”.

La mozione riguardava una presa di posizione dei Cinque Stelle nei confronti dl’Assessore, nella quale si contesta il suo operato e si afferma che egli non abbia neppure il sostegno, talvolta, della sua stessa maggioranza.

Continuano i 5 Stelle: “Una coincidenza che lascia molte, troppe, ombre, che vanno chiarite al più presto per fugare ogni dubbio su possibili decisioni assunte dalla Regione in contrasto con i principi di trasparenza che l’Ente è tenuto a rispettare. Altro che il Palazzo di vetro sbandierato da Toti, qui siamo alla censura preventiva che nega ai cittadini la possibilità di assistere a un dibattito sulla condotta politica di un amministratore pubblico. Non esattamente un esempio di trasparenza. Il Presidente del Consiglio Bruzzone faccia al più presto chiarezza sulla vicenda per spazzare via ogni possibile ombra e sospetto”.

Lo scrivente non entra nel merito della mozione; non ne avrebbe titolo e neppure è sufficientemente documentato sull’ azione dell’Assessore Mai, per quanto, in più occasioni, il suo nome sia venuto alla ribalta per molteplici iniziative regionali, dal nostro giornale riprese, non ultima l’etichettatura del latte.

Quello che lo scrivente vorrebbe però sottolineare è il concetto di “trasparenza”, che non può e soprattutto non deve essere confuso con una “diretta streaming” o spacciato per essa, la quale davvero potrebbe non essere funzionante per motivi tecnici.

Per quanto riguarda proprio la tecnica, la “trasparenza” è garantita dalle registrazioni,dai verbali, che “rimangono agli atti”, anche se sembrano parole di altri tempi, dallo svolgimento pubblico dei lavori di un’Assemblea, essenziale per la Democrazia: tutte manifestazioni di civiltà e di correttezza politica, che preesistevano agli “streaming”, venuti dopo e costituenti, almeno sinora,un perfezionamento o un miglioramento dei mezzi, e non assolutamente l’essenza, per conseguire la famosa “trasparenza” che, seppure perfettibile ed a volte fittizia,è certamente uno dei traguardi da raggiungere perché la “cosa pubblica” – la “res publica” – sia davvero tale! Confondere la Trasparenza col mezzo per ottenerla può sembrare, ed è, pretestuoso e confusionario!

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