Gianluca Cutrupi e Paolo Pastorino espongono sino ad oggi, domenica 6 marzo, al Pozzo Garitta, ad Albissola Marina, con la mostra”Reload”; “due modi di pensare riguardo all’arte”, precisa il manifesto dell’esposizione, in inglese, perchè la “ricarica” è come per una tessera, un cellulare, un abbonamento…coniugando l’antichissima Arte della Ceramica con le attuali abitudini di vita! Ma sono diversi i modi di pensare dei due artisti? Entrambi propongono un “bestiario” fantastico ed appartenente all’immaginario artistico, per Cutrupi con qualche parentela in più nelle classificazioni naturalistiche, decisamente meno per Pastorino. Le figure animali di Cutrupi, rinoceronti, elefanti, un gatto, sono caratterizzate, pur in scala ridotta, da una certa monumentalità: il suo favoloso rinoceronte “cromato” o l’altro,blu, tempestato di gemme, potrebbero benissimo essere riproposti in dimensioni molto grandi ed anzi, mi sentirei di invitare l’artista a pensarci seriamente, e rammentano le grandi tartarughe del belga Jan Fabre (Anversa, 1958) oppure l’immenso rinoceronte d’acciaio del cinese Li-Jen Shih (Changhua, Taiwan, 1955), alto otto metri per quattro di larghezza, che venne esposto a Venezia, alla mostra di Architettura, alla Biennale, nel 2018. Per non parlare delle parentele più antiche della raffigurazione del rinoceronte, con la famosa incisione di Duerer del 1515 od il quadro di Longhi del 1751, oppure la raffigurazione fra l’artistico e lo scientifico di Ulisse Aldovrandi, uno dei primi naturalisti (1522-1605)! Sulla scia di questo passato artistico sembra stare Cutrupi! Pure sembra ammissibile una certa affinità con talune espressioni scultoree, raffiguranti animali, dell’Art Decò, tutto ovviamente riproposto con la fantasmagoria decorativa di materiali innovativi, resine, acciaio, plastica, adattati all’antichissima ceramica, come ben mette in rilievo la curatrice della mostra, la giovane studiosa cellese Paola Gargiulo.
Paolo Pastorino, con la ricorrente immagine del coniglio, suo marchio inconfondibile, crea una geniale contaminazione artistica che immette lo spirito dei Cartoni animati, delle immagini da video-gioco, nelle espressioni d’arte più venerande, come appunto la Ceramica; un’attitudine ludica, apparentemente dissacrante ma effettivamente rivolta a cercare nuove soluzioni raffigurative e
cromatiche, con uno sguardo alla Pop Art e, in tale contesto, di Pastorino è anche una serie di piastrelle che rappresentano lattine schiacciate per non dire che i suoi conigli, in vari atteggiamenti, sembrano talvolta rimandare a certi birilli dello scultore della Pop Art, lo svedese Claes Oldenburg (Stoccolma, 1929)…quando invece un altro, dei conigli, non riporta-contiene l’immagine di un profilo femminile, tenero e malinconico insieme, figura che sembra tratta dai disegni dei fumetti…
Entrambi gli autori, occorre ancora evidenziare, inclinano verso un’impostazione da “designer”, come indica sempre la curatrice Paola Gargiulo, che intravvede l’intenzione dei due artisti di “…riaggiornare la tradizione albisolese ripensando al ruolo dell’artista designer contemporaneo e riplasmando le opere attraverso un universo di colori e forme che appaiono semplici ma nascondono un complesso procedimento tecnico.” Ciò che risulta chiaramente anche riguardo ai civettuoli vasi di Cutrupi.
Ciò detto, nella loro stilizzazione preminente, nel loro realizzare un immaginario colorato ed accattivante , nel loro sedurre l’osservatore con maestria e leggerezza insieme, vorrei ancora rimandare a Fabre, la cui gigantesca e scintillante tartaruga – sei metri di “bronzo silicato” – cavalcata da un personaggio in cui, forse, l’autore belga si è ritratto, ed esposta anche a Firenze, in Piazza della Signoria, nel 2016, ha per titolo “Searching for Utopia”, ovvero “Alla ricerca dell’Utopia”, e vogliamo pensare e siamo convinti che anche Cutrupi e Pastorino cerchino, nell’Arte, tale “Utopia”, ovvero un “Non Luogo” ideale!
