Il sistema della logistica muove le merci dal mare alla terra e permette ogni giorno alle imprese del territorio di operare per creare occupazione e ricchezza;. occorre avviare una discussione che possa coinvolgere tutti gli stakeholders per condurli ad una logica di sistema sostenibile per far crescere un territorio che merita di essere più competitivo. La necessità di riqualificare le aree portuali e urbane attraverso nuovi servizi si sposa con un’auspicabile transizione al digitale possibile anche dal punto di vista sociale ed ambientale delle attività logistiche e produttive.
“Vi è necessità di valorizzare le infrastrutture ed il PNRR è un’occasione importante ma occorre spendere bene le risorse”, dichiara Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria, “ricordando che le infrastrutture sono in pessimo stato. Il piano del raddoppio ferroviario di Finale Ligure è vecchio ma voglio ricordare la Gronda e la nuova diga del porto di Genova che spero possa essere realizzata nei tempi previsti; una particolare attenzione è rivolta alle industrie ma l’Ilva è in una sorta di zona grigia e la zona logistica speciale è necessaria affinchè il porto e l’aeroporto possano essere competitivi”.
Parole simili da parte di Roberto Gulli, segretario generale regionale Uiltrasporti Liguria :”Il sistema logistico è molto importante per un territorio e per essere efficiente non deve avere sbavature; Savona, Genova e La Spezia sono porti di destinazione finale e le merci devono essere trattate qui. La sicurezza è importante e mi sento di dire che nel Regno Unito, a causa della Brexit, si hanno difficoltà a trovare autisti; la stessa cosa avverrà presto anche qui”.
“Il Governo statale sta lavorando bene ed occorre un dialogo per arrivare ad una soluzione”, afferma il Viceministro alle Infrastrutture Teresa Bellanova, “e gli uffici stanno lavorando. Ho la delega ai porti e mi confronto con le realtà delle zone logistiche speciali ed il PNRR ha in sè risultati importanti; questa è per la Liguria una grande opportunità e la Gronda è un’opera essenziale. Sto lavorando su tutte le opere liguri, una vera sfida per il PNRR che porta occasioni ed opportunità rendendo il territorio più attrattivo; la classe dirigente deve avere il coraggio dei riformisti e realizzare le opere per ripartire risollevando i nodi strategici che limitano lo sviluppo ricordando che portiamo avanti le riflessioni per i ristori”.
“La fiscalità per i porti italiani è importante ed il nostro Paese non difende le proprie specificità in Europa”, sottolinea l’Onorevole Raffaella Paita, Presidente della Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati, “e le autorità portuali devono restare pubbliche. Servono leggi ed impegni per autoriformarsi ed i fondi del PNRR non sono considerati investimenti ma servizi a supporto”.
“Per i nostri porti è fondamentale la resilienza”, evidenzia Claudio Tarlazzi, segretario generale Uiltrasporti, “ma spero che il Governo faccia capire all’Unione Europea che il nostro modello non deve cambiare; tuttavia la legge 84/94 va cambiata. Questa è un’opportunità importante per la zona logistica speciale dal punto di vista economico e dello sviluppo delle aree; la zona logistica deve essere sviluppata subito poichè si ha un aumento di flussi lavorativi e di armatori che investono qui. Lo sviluppo delle infrastrutture è legato al Terzo Valico, al nodo ferroviario e alla Gronda poichè servono infrastrutture adeguate per la creazione di un sistema logistico efficiente”.
“La città di Genova pensa al futuro e voglio ricordare che la rappresentanza del comune è diversa dalla Città Metropolitana poichè nel porto è rappresentato anche il comune di Savona”, ricorda il sindaco Marco Bucci, “e la nostra realtà è inscindibile dal porto. Il porto e Genova devono lavorare insieme così come io lavoro con il Presidente dell’Autorità Portuale; serve una presenza più autorevole e per essere più competitivi bisogna guardare alle realtà del nord Europa. Vi è necessità di una governance per far mettere tutti in gioco ed il Modello Genova ha in sè una sinergia di cose contrapposte; l’attuale collocazione dei depositi chimici non va bene e vorremmo metterli al porto ma stiamo studiando il luogo migliore. La zona logistica semplificata è il primo passo per essere competitivi ed il decreto parla della Val Polcevera e della zona di Alessandria; quest’ultima sarebbe una buona soluzione per il retroporto grazie al collegamento con il Terzo Valico. Degna di nota è anche la Val Polcevera senza dimenticare il Mercato dei Fiori, il Mercato Ortofrutticolo, l’ex Miralanza e Sogegross”.
“Questo è il momento più giusto per parlare di logistica poichè il futuro è complesso ed effervescente; tutti gli ingredienti sono presenti sul tavolo ed alcuni importanti investimenti come il Terzo Valico, la Pontremolese, la Galleria di Ponente e la Diga sono in conclusione. Servono infrastrutture nuove ma il capitale umano ha un valore centrale; vi è necessità unire queste nuove opere con la formazione creando corsi di studio in linea alla richiesta delle aziende per fare sfruttare al massimo le Grandi Opere. La programmazione del Governo è fondamentale e vi è assoluto bisogno di una programmazione rapida visto che le infrastrutture e le zone logistiche semplificate sono importanti ma vi è necessità di professionalità e digitalizzazione; le opere devono essere concluse e la forza lavoro, adeguatamente formata, deve essere pronta. Le Autorità Portuali devono essere collegate all’autonomia del territorio ma voglio dire che i sistemi olandese e tedesco funzionano; la programmazione nazionale degli investimenti è necessaria ma la competitività degli scali deve dipendere anche dall’impegno delle autorità locali e spero che tutto ciò possa essere occasione di riforma”, conclude il presidente Giovanni Toti.
