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Due Chiacchiere con l' Arte

Daniele Dionisi , Scrittore

Biografia dell’autore:

Daniele Dionisi è nato in Umbria e vive a Milano. Il suo primo amore è stata la Filosofia, che lo ha
portato a Roma e poi a Macerata per un dottorato. Un saggio tratto dalla sua tesi sull’etica di Paul
Ricoeur è apparso nella rivista “Prospettiva persona”. Ha collaborato con l’edizioni umbra de “Il
Messaggero”. Da tempo, oltre che di scrittura, si occupa di comunicazione. Il suo romanzo
d’esordio è Madonna libertà, Coppola 2003.

Sinossi del libro

Santo ha quarant’anni e lavora nel reparto risorse umane di una grande
multinazionale. Nella vita non ha fatto molta strada, ma in compenso non ha mai
tradito sé stesso, rimanendo la persona retta e animata da buone intenzioni che è
sempre stato. Per questo, quando una mattina vede un furgone urtare un’auto
parcheggiata e poi scappare, non ci pensa due volte a prendergli la targa. La sua
denuncia, però, avrà conseguenze che non immaginava: il rimborso per i danni
verrà incassato da un uomo già ricco, mentre il guidatore del furgone finirà per
perdere il lavoro. Un gesto di normale civismo si trasforma così in una condanna
sproporzionata per Renato e la sorella Laura. Il primo, inseguito dagli strozzini che
non può pagare, farà perdere le sue tracce. La seconda, rimasta senza nessuno al
mondo, sarà costretta a fronteggiare da sola i creditori del fratello.
Santo, venuto a conoscenza delle conseguenze della sua denuncia, si offre di
aiutare la ragazza. Quello che lei gli chiede va però al di là delle sue aspettative, e
del buon senso. Per recuperare cinquantamila euro in poco tempo, infatti, Laura è
intenzionata a incontrare uomini in cambio di soldi e vuole che Santo le dia una
mano. Lui all’inizio rifiuta ma poi, visto che non può aiutarla economicamente,
decide di mettere al servizio della ragazza le sue capacità professionali. Dopo aver
passato la vita a giudicare le competenze di giovani neolaureati, Santo si ritrova
quindi a vagliare l’affidabilità e la solvibilità dei potenziali clienti di Laura,
trasformandosi, per una sorta di contrappasso, da paladino della giustizia a
protettore di una prostituta. Come in ogni cosa che fa, tuttavia, Santo dà anche in
questo il meglio di sé. Fino al ritorno di Renato, che venuto a conoscenza dei fatti
vuole vendicarsi. A quel punto Santo, che nel frattempo si è innamorato di Laura,
sarà costretto a prendere decisioni che sposteranno ancora più lontano i confini del
suo concetto di giustizia e di moralità, arrivando a proporre un accordo criminale ai
Fanelli, la famiglia di strozzini che ha in mano il destino di Laura e Renato. La sua
ingenuità finirà per metterlo nei guai, ma proprio quando pensa di aver perso tutto,
Laura tornerà per sorprenderlo con una nuova richiesta.

Intervista all’autore:

Ci parli del libro?
Santo protettore è una black comedy in cui la vittima sono i valori morali convenzionali. Inizia con un uomo
che denuncia un piccolo incidente per un suo innato senso della giustizia e continua con lo stesso uomo
che, dopo aver capito che il suo gesto ha inaspettatamente creato ingiustizia e sofferenza, decide di uscire
dall’ambito del lecito per aiutare la ragazza ci è andato di mezzo. Racconta dell’impossibilità di prevedere gli
esiti delle nostre azioni e del tentativo continuamente frustrato di prendere il controllo della nostra vita.
Racconta della fascinazione del bene come di quella del male, di quanto siamo attratti dagli opposti, dai
bianchi e dai neri, e da come invece ci ritroviamo spesso a vivere nei grigi.

 I personaggi come sono nati?
I personaggi principali sono Sandro, un grigio e supponente impiegato nell’ambito delle risorse umane, e
Laura, una ragazza di borgata, sincera e sanguigna. Laura ha bisogno di salvarsi, Sandro ha bisogno di
perdersi. Non so come siano nati, ma so che sono nati da Roma, la città in cui ho vissuto per tanti anni.
Entrambi ironici, sarcastici, taglienti, sono diversi per quanto riguarda tutto il resto. Lui campato per aria, lei
pratica e fattiva. Lui cerebrale, lei umorale. Portano entrambi in sé degli elementi del mio vissuto, della mia
personalità come di quella delle persone che ho incontrato. Sono un distillato dell’esperienza che ho del
mondo.

Come si sceglie una storia per un libro?
L’esperienza e l’immaginazione ci mettono continuamente di fronte a inneschi di storie. La maggior parte di
questi inneschi rimangono boccioli, aborti. Ogni tanto ce n’è qualcuno che riusciamo a portare alle sue
estreme conseguenze. Non sempre è il migliore. A volte è semplicemente quello che nasce al momento
giusto, quando siamo pronti a svolgerlo.

 L’editoria secondo lei?
Non riuscirò mai a capacitarmi del fatto che così tante persone di talento investano così tante energie in un
settore in cui così pochi alla fine raccolgono. Questo mi fa ancora ben sperare per l’umanità: per fortuna
siamo ancora capaci di impegnarci in qualcosa che non ha un ritorno garantito.

Come si possono coinvolgere di più i ragazzi nella lettura?
Bisognerebbe sconsigliare ai ragazzi di leggere. Leggere è pericoloso perché crea consapevolezza,
desideri, insoddisfazione, incertezza. Dà un nome a tutta una serie di emozioni e sensazioni che sarebbe
bene rimanessero nell’oscurità. Se facciamo capire questo alle persone, allora forse si avvicineranno alla
lettura. Tutti siamo attratti dalle esperienze pericolose.

 Dove possiamo trovare il libro?
Su tutte le piattaforme in cui di solito si acquistano libri.

DI Manuela Montemezzani

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