SAVONA– Andrea Frigerio classe 1999, è il più giovane consigliere comunale della città. Il candidato della Lega è stato il secondo più votato della sua lista con 201 preferenze. A poche ore dall’insediamento del consiglio comunale, (martedì 9 novembre) abbiamo voluto parlare con Andrea di politica, aspettative e progetti.
Andrea perché ti sei candidato?
Parto col dire che il mese che sto vivendo lo ricorderò a lungo nella mia vita, è l’incoronazione di un sogno unito al duro lavoro sul territorio che da anni sto svolgendo. Ho iniziato a fare politica con passione e attivamente a diciotto anni quando mi iscrissi per la prima volta alla Lega, da lì in avanti gli impegni di politica attiva nella città di Savona, ma anche in tutta la Provincia sono aumentati in modo considerevole. Ho dato una mano per le campagne Europee, Regionali e comunali della Provincia – fino ad avere la possibilità di essere candidato nel Comune in cui sono nato e cresciuto, Savona e di venire eletto con 201 preferenze, un risultato che mi fa ancora effetto adesso dopo quasi un mese dall’avvenuta proclamazione dei consiglieri eletti. A seguito del lavoro svolto sul territorio e della continua esperienza che giorno dopo giorno sto accumulando ho capito che questo sarebbe stato il momento giusto per mettermi in gioco e per occuparmi dei tanti problemi che affliggono Savona da troppo tempo.
I punti principali del tuo programma?
La mia campagna elettorale è stata molto frenetica, fatta di molti incontri personali con i cittadini di tutti i quartieri. Ho cercato di parlare con tutta la cittadinanza, ho bussato alle porte delle persone giusto per chiedere anche solo cosa ne pensassero della loro città. Ho visto che la gente vuole esserci, vuole partecipare, vuole contare e tornare ad avere dignità. Ho puntato molto all’ascolto e purtroppo devo constatare che i cittadini se non coinvolti dall’amministrazione locale perdono fiducia rispetto al ruolo delle istituzioni di ogni ordine e grado. Nei vari incontri svolti ho dato la mia parola che sarò il “ponte” fra le problematiche e cittadini formulando delle istanza da portare in consiglio comunale.
Su cos’hai puntato per il tuo programma elettorale?
Il mio programma elettorale parte da un punto fermo che riguarda la situazione della città oggi, unitamente al lavoro che ci sarà da fare per i prossimi cinque anni che è: “Riportare la città di Savona ad avere un’IDENTITÀ’ ben definita “. Per me, Savona potrà tornare ad avere un’identità sia per i suoi cittadini, ma anche per chi viene da fuori solo se la politica a livello locale punterà su una serie interventi mirati e allo stesso tempo efficaci come la riqualificazione dei quartieri (decoro e verde urbano), una pulizia a 360° della città e maggiore illuminazione, maggiori spazi di aggregazione e crescita per i giovani, eventi sportivi che seguano le stagionalità in modo da non avere periodi “morti”, puntare ad un percorso culturale di qualità (centro storico e Santuario).
Il secondo riguarda il commercio, per venire incontro ai commercianti Savonesi di potrebbe pensare a varie esenzioni come il pagamento del bollino per il parcheggio in centro o l’utilizzo del suolo pubblico a tariffe agevolate per ampliare dehors e punti di esposizione.
Cosa vuol dire per un giovane fare politica?
Alle orecchie di molti potrà sembrare strano, ma fare politica in modo serio e allo stesso tempo con entusiasmo e passione vuol dire anche sacrificarsi. Posso portare il mio esempio, ho 22 anni studio all’università di Genova e fra un esame e l’altro, fra una lezione e lo studio di interi manuali la notte – il tempo libero che ho lo dedico facendo gazebo in città per il partito, oppure organizzando riunioni con associazioni e militanti in sede – insomma di lavoro da fare ce n’è tanto e molto spesso tutto questo si realizza grazie alla disponibilità e voglia di fare che mettiamo sul campo noi ragazzi. L’impegno aumenta maggiormente come nel mio caso ora – se si viene eletti in consiglio comunale – ma la cosa che più mi entusiasma è il fatto dell’enorme esperienza che farò in questi cinque anni, un’esperienza che ragazzi così giovani non riescono a vivere spesso.
Cosa auguri al nuovo sindaco?
