Elisa Traverso e le suggestioni di Teodora

E’ terminata domenica 15 ottobre, al Circolo degli Artisti, Pozzo Garitta, di Albissola Marina, l’interessante esposizione di Elisa Traverso “Le Regine”, sulla quale occorre ritornare. Mostra, nelle intenzioni dichiarate dell’autrice, “per le donne e dedicata alle donne” “depositarie di molte doti insostituibili di cui la maternità è soltanto l’aspetto più eclatante”. Mostra al femminile, pertanto, ma, anziché puntare su ricorrenti per quanto sempre attuali affermazioni di impegno civile, declinabili in espressioni figurative, l’autrice persegue un fine squisitamente artistico, per il quale la figura femminile diviene un’icona intrigante ed un po’ enigmatica! L’archetipo delle sue Regine, ancora per stessa ammissione dell’artista, è la famosissima immagine dell’imperatrice Teodora di Bisanzio (497 – 548), moglie di Giustiniano (482 – 565), uno dei più importanti imperatori bizantini, artefice della potenza e massimo legislatore dell’impero, così come è stata tramandata nel ciclo di mosaici della Basilica di San Vitale in Ravenna, uno dei più alti esempi dell’arte del mosaico.
Elisa Traverso ne sa captare la particolare la particolare fissità, l’incombente ed affascinante ieraticità che rende il mosaico bizantino così particolare, la suggestione e la imperscrutabilità dello sguardo e le trasporta nei giorni nostri, con la lucentezza e la nitidezza della pittura ad acrilico…
Le “Regine” di Elisa sono comunque un ulteriore specchio dell’estro e della vena fantastica dell’autrice, pittrice e ceramista, a suo agio tanto con fantasmagorici pesci, in una passata mostra a Celle Ligure, che molto esprimono di esempi provenienti dai migliori trascorsi della creatività della ceramica albisolese, quanto con sirene o altre creature immaginarie, che uniscono caratteristiche umane e tratti di un bestiario, più o meno reale, che appartiene al regno delle fiabe, quanto con magistrali ritratti o con paesaggi che ricordano l’americano Vance Kirkland…
Ognuna delle regine ha da affidare all’osservatore una frase che ne definisce l’essenza, come misteriosi messaggi di carte da gioco, di cui pure, le compassate figure di Elisa serbano caratteristiche e quattro di esse richiamano esplicitamente le “regine” dei quattro semi delle carte:
poi ci sono gli “scacchi”, il “mare”, la regina del quale tiene in grembo uno dei famosi pesci, con cui l’autrice si era fatta notare, l’”odalisca”, il “gatto”, la “maschera” e via di seguito, in un gioco in cui si poteva venir irretiti dai grandi occhi delle donne regine, caratteristica in comune sempre con il viso di Teodora in San Vitale!
Qualcosa delle icone ortodosse racchiudono, le regine, negli stessi ornamenti che l’artista, ingegnosamente, cesella su di loro, servendosi di veli e di lavori all’uncinetto applicati con la tecnica del “collage”, tanto insigne, quanto familiare, utilizzata da artisti del calibro di Picasso, Ernst o Severini e dalle classi di disegno delle scuole medie ed anche in ciò l’artista si rivela con il suo ingegno, con una fantasia sfuggente, pure molto presente e fondamentale…e propriamente vicino alle icone è, tra le regine, “Maria”, una raffigurazione, di conseguente apparenza un po’ d’oriente slavo, della Madonna, col Bambino che dal suo busto affiora, non si sa se tenuto fra le braccia o avvolto nel panneggio della veste..”frutto del seno Suo”; intorno e sulla stessa figura di Maria, immagini di stelle, nella forma a cinque punte, racchiusa in un cerchio, con un tanto di “naif “, che evoca lontananze geografiche oltre che siderali: “Madre e regina, tu guardi il tempo tra le ruote di stelle”; non sappiamo se l’autrice abbia concepito questo suo lavoro come un’opera di espressività religiosa, ma, in ogni caso, un senso religioso vi è leggibile ed è trasmesso a chi lo voglia intendere!
Un richiamo alle arti, con la “Musica” e con la “Medusa” che forse vuole evocare quella caravaggesca, è contenuto nei “tarocchi” intriganti di Elisa, un saluto ad Albissola vi si trova, nell’unico quadro nel quale la “regina”, immagine ancora “bizantina” con in mano un dipinto di uno scorcio di Pozzo Garitta, si staglia su di uno sfondo raffigurante un mare fatto di vibranti pennellate di azzurro, come nelle marine di Carrà! Il quadro andrà in omaggio al Pozzo Garitta.
Le enigmatiche, ma simpatiche, regine di Elisa ricordano, inoltre, figure femminili di manifesti e decorazioni del Liberty e dell’Art Nouveau, come quelle celeberrime di Alphonse Mucha o, forse più, del nostro Galileo Chini! Come quelle, talvolta sono attorniate da frutti, fiori, uccelli o pesci; ne è un esempio “Albanella”, che abbraccia frutti e pesci di fantasia!
Chiudiamo queste brevi note dedicando ad Elisa Traverso, alla sua estemporanea bravura, alla sua visione sognante e concreta insieme, proprio ciò che suggerisce la sua regina “Pittura” e che vale per i lavori in esposizione ed, in genere, per la sua opera: “Tanto, tanto, troppo colore scintillante…i miei occhi non riescono a contenerlo”!