Equinozio è quando il giorno e la notte hanno la stessa durata, quando le ore di luce sono uguali alle ore di buio; un allineamento geometrico, un momento esatto e brevissimo all’interno di un grande oscillare, in cui tutto si trova improvvisamente ordinato. È questo lo spirito fondante di “Equinozi”, la nuova stagione del Teatro dell’Ortica; organizzata con il contributo del Comune di Genova, la rassegna sarà inaugurata sabato 13 gennaio alle ore 18.30 dallo spettacolo “Finora” ed abbraccerà i prossimi mesi sino alle porte dell’estate. Il calendario comprende 14 titoli, non senza sorprese; la prima nazionale di una nuova produzione interna “Come per guadare un male” in scena sabato 3 febbraio, tre prime regionali e l’arrivo sul palco di via Allende 48 di otto compagnie ospiti provenienti da tutta Italia. Dopo un 2023 dedicato alla memoria di Anna Solaro e alla grande eredità umana e professionale che ha lasciato, il Teatro dell’Ortica si ripresenta quindi con una programmazione ancora una volta legata al teatro sociale e alla ricerca di nuovi linguaggi per raccontare il presente delle persone e dei territori; con questa nuova stagione, che vanta anche il supporto della Associazione Nuovo Ciep, Iren e Coop Liguria, tornano i workshop, con la consueta formula laboratorio+spettacolo che aprirà a tutte e a tutti, ancora una volta, le porte della partecipazione e della condivisione di quel momento creativo ed esperienziale che costituisce il lavoro alla base e dietro gli spettacoli.
“E’la prima volta che presentiamo il programma a Palazzo Tursi”, dichiara il direttore artistico Giancarlo Mariottini, “e la stagione è molto ricca e bella”.
Stessa soddisfazione da parte di Francesca Corso, assessore comunale al marketing territoriale :”Il programma mi piace ed il Teatro dell’Ortica merita le attenzioni sia delle istituzioni che della collettività; questa è una stagione trasversale che coinvolge diversi argomenti che portano a riflettere con una grande valenza culturale. Questa realtà è un grande vettore culturale ed il teatro non è in centro città; saranno trattati temi particolari ed i laboratori permetteranno alle persone di dire la loro opinione. Il rapporto con l’amministrazione comunale deve proseguire perchè è necessario per realizzare cose belle; ci saranno spettacoli per tutte le età con argomenti che permetteranno allo spettatore di farsi domande e mi sento di dire che il teatro è necessario per la cultura”.
“Io sono assessore alla cultura ed al sociale”, afferma Angela Villani in rappresentanza del Municipio IV Media Valbisagno, “e questa realtà così importante per il municipio deve continuare. Il programma è bello e voglio ricordare gli eventi dedicati alla cultura presso il cimitero di Staglieno; il nome dato al programma, equinozi, mi piace molto e siamo lieti di vedere questi eventi senza dimenticare il legame con le altre proposte. Ringrazio l’assessore Corso per cosa fa dicendo che lavorare insieme è importante”.
“I nostri laboratori sono tutti importanti ma voglio ricordare quello del 2 marzo che tratta il tema della malattia oncologica con i versi di cura con operatori e pazienti”, prosegue Mirco Bonomi, presidente della Fondazione Teatro dell’Ortica, “ed i laboratori introducono lo spettacolo ricordando che il teatro è usato per il cambiamento delle persone e della comunità e questo si può tradurre nella cura. La realtà Stivali Gialli è importante ma voglio ricordare che il giorno dopo la chiusura della stagione, il 4 maggio, ci sarà un incontro dedicato agli orizzonti della cura ed il suo significato con il teatro come strumento di intervento; le parole ci permettono di capire cosa significhi la cura a 360 gradi e si parte dall’accoglienza facendo diventare tutto ciò concreto. Il teatro sociale ha avuto una grande spinta dalla figura di Anna Solaro ma ci rappresenta nella sua totalità; ci saranno cose vecchie e nuove con una continuità che emerge con la nostra storia recente senza dimenticare le novità. Ci saranno spettacoli legati alle tematiche del teatro sociale ricordando la presenza di una compagnia piemontese che lavora presso una Rems; avremo una rappresentazione avente come tema l’eutanasia e altre con temi più leggeri. La stagione mette al centro la comunità ed il territorio ricordando che gli spettacoli avranno inizio alle 18.30 per agevolare l’arrivo degli spettatori in Valbisagno”.
“Bisogna vedere le cose in modo circolare ed il cerchio è il nostro setting di laboratorio”, riprende il direttore artistico, “poichè rappresenta uno spazio democratico dove si sta bene ed inizio e fine possono incontrarsi. E’necessario avere uno sguardo costante rivolto al futuro ed il titolo equinozi ci rimanda al momento in cui le cose sono ordinate e per noi le mezze stagioni sono importanti; durante l’equinozio abbiamo le stesse ore di luce e di buio e in un momento ordinato c’è bisogno di fermarsi dando valore a cosa c’è ed una misura al nostro tempo. Si inizia questo sabato con uno spettacolo caotico che racconta l’attesa di un momento; tutto ciò mostra quando si hanno tante aspettative e certe cose sono difficili ma ci si interroga sul momento ricordando che verranno usate alcune maschere da drag queen. Il 20 gennaio sarà la volta del gruppo di Renato Donati, attore imperiese, che tratterà temi legati al sociale con monologhi di narrazione; in questo caso avremo un monologo dedicato all’eutanasia e la morte è legata alla vita e Larcansiè rappresenta l’arcobaleno che ha un ruolo importante e divertente facendo riflettere. Lo spettacolo successivo, il 3 febbraio, è realizzato da me e capisco che scrivere è bello; è fondamentale scrivere cose personali per ritrovare i sensi ed ho fatto tutto questo per curarmi ricordando la paura, presente in tutti noi, di immergerci in cosa non si capisce. Sabato 10 sarà la volta di una rappresentazione in collaborazione con Defense for Children nata dalle testimonianze di ragazzi imputati; i giovani che vivono queste situazioni sono visti come rifiuti e fogli stropicciati che sono difficili da capire ma da cui abbiamo tanto da imparare. Lo spettacolo successivo, il 16 febbraio, fa parte della rassegna Spirali in collaborazione con altri teatri della regione e sarà presente anche presso le Officine Solimano di Savona; viene narrata la storia di una persona morta che si sveglia e dialoga con il suo cadavere ricordando che verranno affrontati i tabù della tristezza e della depressione. Il 24 febbraio avremo un workshop ed uno spettacolo di una compagnia toscana che parlerà di mostri andando in scena con un pubblico ridotto alle 18.30 e alle 20.30; si indagherà sul tema della paura attraverso il legame tra il lupo ed il coniglio presenti in ognuno di noi. Nello spettacolo successivo, il 2 marzo avremo un approccio al teatro sociale parlando dell’attesa legata alla malattia mentre il 9 marzo affronteremo la violenza e le sue diverse sfacettature ricordando che questi fenomeni esistono in vari livelli della società”.
“La collaborazione con il teatro è importante”, commenta la rappresentante del Centro per Non Subire Violenza, “ed il laboratorio aiuta le donne a recuperare il loro io interiore e la sicurezza. Per noi è fondamentale avere i fondi per continuare le attività e scriviamo un libro in cui 15 donne raccontano il loro percorso di uscita dalla violenza”.
“Il 16 marzo andrà in scena Invisibili che ha avuto un grande successo la scorsa stagione ed è nato un gruppo organizzato che racconta la storia di una donna senzatetto senza dimenticare la solidarietà femminile”, ricorda Giancarlo Mariottini, “mentre il 23 vedremo la rappresentazione di un testo famoso che racconta come le donne vivono il loro corpo. Il 6 aprile sarà la volta di una commedia divertente che narra la fine di una storia d’amore senza dimenticare il tabù del piacere delle donne; il sabato successivo vedremo uno spettacolo legato al mondo della disabilità”.
“Il nostro gruppo è composto da madri di figli disabili”, prosegue la rappresentante dell’ASD Eppursimuove, “in cui le donne si mettono in gioco portando alla luce il fatto che loro sono solamente madri. Le protagoniste affronteranno le sfide per vincere un premio smatellando gli stereotipi”.
“Il 20 aprile saranno ripresi personaggi iconici come Betty Boop”, asserisce il direttore artistico, “mentre lo spettacolo conclusivo del 4 maggio sarà una sorta di tavola rotonda per riflettere sulla cura. Le altre rassegne continueranno ed il 4 e 5 aprile saremo al Teatro della Tosse per la prima volta senza Anna Solaro”.
“Il nostro è uno spettacolo per adulti travestito da cartone animato e racconta la posizione della donna nel cinema americano degli anni ’30; in quel periodo le donne erano strumentalizzate e questo è uno spettacolo divertente che fa pensare”, conclude il regista Andrea Benfante.
Per informazioni e prenotazioni : 010.8380120 (lunedì-venerdì 10.00/16.00)
organizzazione@teatrortica.it – www.teatrortica.it
