L’inaugurazione e’ avvenuta ieri ma e’ sempre nei giorni seguenti che comprendi quanto una città senta sua una manifestazione, un evento, una tradizione. Ha un sapore particolare Fior di Albenga che sarà visibile al pubblico, seguendo le normative in vigore, fino al 9 maggio. La manifestazione, organizzata dall ‘Associazione Fior di Albenga, il Comune, tante aziende del posto e il contributo dei ragazzi del Liceo G. Bruno, ricorda le celebrazioni del Sommo Poeta con la grande aiuola in Piazza S. Michele dove si notano i momenti salienti dei Canti dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ma questo evento non celebra soltanto Dante, ma anche un graduale e obbligato ritorno alla vita dopo un anno drammatico. Questa manifestazione, all’aperto e dunque con ridottissimi margini di rischio, segna il necessario tornare, con le precauzioni del caso, a quelli che eravamo prima. Girando brevemente la zona si capisce come molti non si fidano e non si sfideranno ancora per molto tempo a uscire dal guscio, a riprendere un minimo di vita sociale. Afferma Franca Vittiglio, incontrata vicino alla piazza ” A mio avviso era meglio rimandare, il virus mette paura, meglio stare a casa. Io sono uscita soltanto per comprarmi le sigarette e fare una piccola spesa. Passeranno mesi prima che al pomeriggio vada a fare una partita a carte con le amiche… “. Più avanti incontro Mauro Capurro, cuoco in un ristorante con la visione completamente opposta ” Ogni giorno che passa chiudono tante attività e aumentano i disoccupati. Dobbiamo rischiare, prima o poi dobbiamo provare. Io ho un nipote di diciotto anni, non posso pensare che passi un altro anno della sua vita in casa. Credo che dobbiamo provarci..”. E allora ecco che Dante, 700 anni dopo, torna attuale perché la lotta tra aperturisti e rigoristi assomiglia molto a quella tra Guelfi e Ghibellini e la sensazione, invitando comunque i lettori, per ora albenganese e dal 27 di altre città, a visitare le aiuole, e ‘ che la disputa non sia per nulla breve
Lascia un commento
