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POLITICA

Francesco Speroni…

Il Countryman Politico della Valpadana con Gli Speroni Veri

busto arsizio varese francesco speroni

Francesco Enrico Speroni ( Busto Arsizio, 4 ottobre 1946), politico italiano, l’ex ministro delle Riforme nel governo Berlusconi I dal look countryman e gli speroni veri, un baluardo della Lega del bel tempo che fu.

Francesco Enrico Speroni, il politico italiano noto per il suo passato da ministro delle Riforme nel governo Berlusconi I, è diventato famoso per il suo look da countryman della Valpadana e per indossare cravatte alla texana con laccio e pendenti. Ma ciò che lo rendeva veramente unico erano gli speroni che sembrava indossare, letteralmente. Gli speroni, l’arnese metallico provvisto di una punta o di una rotella girevole che si applica al tacco degli stivali del cavaliere per stimolare il cavallo cavalcando, sembrava che li avesse davvero con la sua caratteristica posa.

Speroni era l’espressione vivente di una tipica figura che popolava la Valpadana in quei tempi. Era come quello che in compagnia di amici si credeva simpatico e, dopo aver chiesto silenzio tintinnando col coltello sul bicchiere, si alzava ed esclamava la fatidica frase: “Sentite questa”. Se poi avesse raccontato una barzelletta già sentita, ci sarebbe stata una buona probabilità che fosse il presidente del Consiglio. Se il seguito fosse stato un suono gutturale, anche prolungato, allora si sarebbe potuto essere certi di trovarsi di fronte a un certo tipo di “homo leghisticus”. Ma attenzione, non un leghista qualsiasi. Il soggetto in questione era il leghista goliarda, che tendeva a occultare la propria natura più profonda sotto l’aspetto di una Oktoberfest permanente.

In quei tempi, quando i leghisti erano duri e puri, il ruolo era incarnato da Francesco Enrico Speroni. Teorico della via texana al federalismo, si presentava all’Europarlamento vestito da bancario in acido, con un pettinato alla Nunzio Filogamo, salvo poi sibilare concetti del tipo “Gli italiani fanno schifo, l’Italia che non vuole la devolution fa schifo”. I commentatori spesso osservavano la sua cravatta a guisa di pesce e sorvolavano. Ma sbagliavano nel sottovalutarlo, perché in Speroni c’erano già i prodromi della Lega 2.0. E poi ha studiato. Si sa che nel 1999 ha conseguito una seconda laurea in giurisprudenza a Milano e nel maggio 2011, dopo 12 anni, ha passato l’esame da avvocato in Belgio, “perché in Italia è molto più difficile mentre in Belgio l’esame, non dico sia all’acqua di rose, ma insomma è certamente più facile”.

Oggi nel 2023, di Speroni non resta quasi traccia. Ha abbandonato le giacche e le cravatte colorate. Ha fatto dichiarazioni da “ganzo” definendosi un “baby pensionato” che ha goduto di diversi vantaggi. La sua pensione da tecnico di volo per Alitalia, i vitalizi da senatore e da deputato europeo, gli garantiscono un totale di 8mila euro al mese. Ma la sua carriera politica è ormai sfumata. Nel 2022 ha manifestato l’intenzione di aderire al “Comitato del Nord” lanciato da Umberto Bossi, cercando di rilanciare la spinta autonomista.

Lo Speroni del passato, con gli speroni veri, sembra essere scomparso. Non è più il baluardo della Lega del bel tempo che fu. Oggi è un’ombra di sé stesso, in cerca di giacche colorate che non riesce a trovare. La sua figura è stata soppiantata da Matteo Salvini, il quale è poi l’epigono di Speroni, che ha preso il suo posto nel panorama politico. Entrambi condividono tratti comuni, entrambi sono stati ministri e hanno fatto carriera. Entrambi hanno abbandonato il look scapestrato e hanno adottato uno stile più moderno. Entrambi sono noti per le loro dichiarazioni audaci, anche se ora Speroni non si fa aiutare più dall’aria di Radio Padania Libera.

Ma la storia di Francesco Speroni non può essere dimenticata. È stato un personaggio peculiare nella politica italiana, con il suo stile eccentrico e le sue idee controversa. Gli speroni che sembrava indossare erano solo una rappresentazione simbolica del suo atteggiamento combattivo. Oggi, con il passare del tempo, Speroni è diventato un ricordo del passato, ma la sua presenza ha lasciato un segno indelebile nella storia della Lega, che nemmeno più essa stessa è Lega Nord.

Riferimenti: Francesco Speroni – Wikipedia

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