Tra amori, avventure e battaglie “Il Corsaro” di Giuseppe Verdi andrà in scena al Carlo Felice fino al 26 maggio, penultimo titolo in cartellone della stagione lirica. Melodramma tragico tratto da un poemetto di Byron che appartiene ad un periodo di intensa creazione del compositore che lui stesso definì i suoi anni di galea, ripercorre le avventure del bucaniere Corrado che fuggendo da un’isola dell’Egeo per attaccare il pascià che l’aveva imprigionato abbandona l’amata Medora; condannato a morte in seguito al fallimento dell’impresa, dopo essere stato liberato dalla prediletta del pascià innamorata di lui torna da Medora che però si è avvelenata alla falsa notizia che l’amato era morto e così anche lui si suicida gettandosi dalla scogliera.
“Questo spettacolo è molto importante”, dichiara il sovrintendente Claudio Orazi, “e crediamo nella produzione ringraziando tutti coloro che hanno collaborato. Si tratta di un’opera bella ma poco conosciuta e Verdi ha eletto Genova come sua città; l’opera manca dal 2005 ed abbiamo un grande cast tra cui il tenore Francesco Meli ed il direttore d’orchestra Renato Palumbo. L’allestimento è di nostra proprietà, l’aria è bella e l’opera merita di essere portata nei teatri; il Maestro Palumbo è un esperto del repertorio di Verdi ricordando che avremo una forte spettacolarità e tante scene con le armi con il rappresentante della scuola d’armi Musumeci Greco”.
Stessa soddisfazione da parte dell’assessore comunale Lorenza Rosso :”Questa stagione è molto bella ed abbiamo avuto tanti liguri a teatro; spero che lo spettacolo sia un successo e ringrazio chi collabora”.
“La stagione è stata bella e questa è un’opera poco nota”, prosegue la coordinatrice delle politiche culturali regionali Jessica Nicolini, “ricordando che ha debuttato nel 1848, periodo in cui era forte la voglia di patria e Risorgimento. Proprio al Carlo Felice, il 2 giugno 2023, si è celebrato un evento in memoria di Mameli che ha scritto Suona la Tromba musicato da Giuseppe Verdi; in scena per “Il Corsaro” avremo il nostro Francesco Meli e spero abbia successo. Nello spettacolo in questione avremo molta Genova ricordando che nel periodo risorgimentale la nostra città era protagonista”.
“L’opera fa parte di un progetto più ampio ed è importante far lavorare l’orchestra ed il coro con direttori che tornano qui”, afferma il direttore artistico Pierangelo Conte, “ricordando che questo è un titolo poco noto. La Traviata tornerà qui a gennaio 2025 e voglio ricordare che questa stagione lirica si avvia alla conclusione ma ci saranno altri spettacoli tra cui Il Barbiere di Siviglia con gli allievi dell’accademia di Francesco Meli che è contento di cantare qui; la produzione de Il Corsaro è atletica e per i cantanti è richiesto un forte impegno fisico. Renzo Musumeci Greco si è rivelato un punto di riferimento importante poichè ha istruito gli attori senza dimenticare la presenza di una scenografia storica molto ben curata”.
“L’opera è particolare ed il regista Pugelli ha lavorato bene ma deve essere scoperto”, sottolinea il direttore d’orchestra Renato Palumbo, “e quella di rappresentare il ponte di una nave è una grande idea poichè si racconta una storia debole facendo parlare la psicologia dei personaggi. Per questo motivo, inizialmente, tutto ciò ha avuto poco successo ma voglio ricordare che i moti rivoluzionari si sono rivelati fondamentali ed il Poemetto di Byron è stato letto da tutti; questo libretto era pronto subito ma lo spettacolo è nato dopo visto che lo stesso Verdi ha perso interesse e l’ha scritto controvoglia in pochi giorni. L’opera si è rivelata una sperimentazione per il Verdi dell’ultimo periodo ed è sottovalutata ma piena di sentimento; merita quindi di essere vista”.
“L’opera è spettacolare anche se lavoro soprattutto nel cinema; spero che vada tutto bene e voglio ricordare che i corsari ed i turchi salutano in modo diverso”, conclude il maestro d’armi Renzo Musumeci Greco.
Per informazioni : www.operacarlofelicegenova.it/
