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Genova Capitale del Libro presenta la Biblioteca Vivente

Già diffusa in diversi paesi europei, arriva anche a Genova la Biblioteca Vivente, veri e propri “libri umani” che i lettori potranno consultare in biblioteca; nata nel 2000 in Danimarca e considerata dal Consiglio d’Europa una buona prassi per il dialogo interculturale, la Biblioteca vivente è stata ideata per combattere i pregiudizi attraverso le narrazioni autobiografiche delle persone interessate, che si trasformano in veri e propri “libri umani” e raccontano la loro storia, interagendo con il lettore e rispondendo alle sue domande. Un percorso innovativo che, nell’anno in cui Genova è Capitale del Libro, attiva ulteriori modalità e canali a disposizione dei cittadini, anche grazie a chi si è dimostrato disponibile e si è prestato volontariamente a diventare “libro umano” seguendo un corso di formazione con gli esperti di ALL – ABCittà Living Library, che hanno lavorato insieme al Comune e al Teatro Pubblico Ligure per portare a Genova questo strumento, che innesca un circolo virtuoso e aumenta la soglia di rispetto nei confronti di tutti gli esseri umani.

“Oggi siamo tutti di fretta e questo progetto è innovativo”, dichiara l’assessore comunale alle pari opportunità Francesca Corso, “ricordando che all’estero tutto ciò è riuscito bene poichè è importante l’ascolto dell’altro. E’necessario mettere la persona al centro e questi “libri umani” raccontano la loro vita in circa tre capitoli; si tratta di categorie tutelate e parlare di cultura è necessario. Le pari opportunità sono fondamentali perchè le persone parlano di loro stesse e dopo la prima tappa si continua a trattare argomenti che devono essere affrontati; la cosa fondamentale è far crescere l’evento. Soffermarci sulla vita delle persone e coinvolgerle è un modo nuovo di conoscere storie, culture e racconti e tutto ciò permette di rendere la lettura protagonista; la lettura in questo caso riguarda le persone che parlano di sè e chi vorrà può leggere le storie di individui che raccontano vicende poco approfondite. Sono certa che tutto ciò avrà un forte impatto su chi prenderà parte all’evento che spero abbia successo”.

Stessa soddisfazione da parte del responsabile del Sistema Bibliotecario di Genova :”Questo progetto, nato in Danimarca nel 2000 per il contrasto alla microcriminalità con un’associazione che insegna ad ascoltare, ci piace molto perchè mette le persone al centro per facilitare il dialogo e l’ascolto; contrastare il pregiudizio è necessario così come fornire informazioni più ampie. Questo sarà uno strumento in prima linea ed il primo appuntamento si terrà il 5 dicembre presso la Biblioteca Berio; per noi è importante far diventare stabile questo servizio”.

“Questo progetto è stato proposto un anno e mezzo fa al sindaco Bucci e all’assessore Corso ricordando che in Danimarca è stato accolto bene”, afferma Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e del progetto, “e lavoriamo sulla zona di confine tra il teatro e situazioni cosiddette al limite. Il progetto ha in sè l’essenza del teatro visto che la persona si spoglia di tutto e raccontandosi la distanza si perde poichè il racconto contiene il contatto; abbiamo lavorato per adattare tutto ciò alla realtà genovese. Tutto ciò permette di arrivare all’essenza dell’uomo che ha una storia da raccontare ed il racconto è la parte fondamentale della vita; è necessario dare voce a chi è senza ricordando che le persone diventano libri e saranno presentate con il rituale della biblioteca essendoci il bibliotecario, il titolo e la quarta di copertina. Si sceglie il libro che è una persona e la vicinanza fa aumentare il rispetto per l’altro; la storia durerà mezz’ora e si possono sfogliare più storie. Si partirà dalla Berio il 5 dicembre  per essere il 20 gennaio al Mercato Orientale poichè i libri saranno sparsi ed il libro sarà storia viva rendendo la parola meno equivocabile; ci saranno alcuni incontri per spiegare le regole minime necessarie a diventare “libri umani” e saranno presenti circa 50 persone per volta messe a disposizione di chi vorrà leggerle. La lettura del libro tradizionale avviene in un tempo deciso da me visto che posso chiudere e riprendere il libro mentre con una persona non posso andarmene; sul sito del comune, di Teatro Pubblico Ligure e di ABCittà saranno presenti le modalità di svolgimento degli incontri”.

“Le parole permettono di smuovere gli stereotipi ed i pregiudizi; questi ultimi sono una sorta di imbuto che stringe il pensiero lavorando sulla sfera emotiva e la paura afferma la superiorità. La narrazione autobiografica è un modo di interpretare la realtà e chi ascolta può fare domande; ringrazio l’assessore Corso ed il Teatro Pubblico Ligure ricordando che ci saranno sei eventi a cadenza mensile. Il 5 dicembre saremo alla Biblioteca Berio mentre il 20 gennaio sarà la volta del Mercato Orientale; quando ci si iscrive si ritira una tessera e si prenota un “libro umano” per una consultazione di circa mezz’ora avendo un rapporto riservato tra libro e lettore. La biblioteca ed il mercato sono luoghi di vita ricordando che saranno trattati temi importanti come gli orientamenti sessuali, la famiglia e l’emigrazione attraverso racconti di fatti accaduti; tutto ciò permette di evitare pregiudizi e si ascolta una storia profonda con la possibilità di fare domande. Le narrazioni sono autobiografiche e vi è sia il titolo che la quarta di copertina”, conclude Ulderico Maggi, di ALL – ABCittà Living Library.

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