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ATTUALITÀ

Giorno della Memoria, dedichiamolo stavolta a Edith Stein

Giorno della Memoria:  vogliamo aggiungere alcune brevi considerazioni, agli interessanti e vari contributi, già pubblicati da altri colleghi.

27 gennaio: una data che ricorda un avvenimento storico, ovvero la liberazione del Campo di concentramento di Auschwitz, il 27 gennaio 1945,da parte dell’Esercito Sovietico, e che è stata assunta dalle Nazioni Unite nel 2005, e designata dall’Italia, prima ancora, nel 2000, come data simbolo per commemorare una delle più grandi ingiustizie dell’Umanità, un crimine che ha macchiato indelebilmente la Storia e che, per tali motivi, è visto come emblema di cio’ cui possono condurre il razzismo, il pregiudizio, l’odio etnico, il fanatismo ideologico, il nazionalismo aberrante; il 27 gennaio è giorno di mobilitazione per la politica, per la cultura, per ogni confessione religiosa, per sottolineare sempre, oltre alla commemorazione della persecuzione contro il Popolo Ebraico, il riconoscimento ormai fondamentale ed imprescindibile per la coscienza civile, dei valori democratici, dei valori di libertà, di uguaglianza, di fratellanza fra i popoli, di ripudio della violenza e della guerra!

In tale ottica è coerente ricordare una luminosa figura che ci invita alla riconciliazione, al perdono, all’espiazione costruttiva, di cui ha parlato ieri sera la trasmissione “Passato e presente” di Rai Storia ovvero Edith Stein, Santa Edith Stein, figlia del Popolo ebraico e poi convertita al cristianesimo, cattolica e suora.

Nata a Breslavia il 12 ottobre 1891, settima figlia di genitori, piccoli commercianti. Intelligenza precoce e straordinaria  si appassiona di filosofia e diviene allieva, dopo un percorso scolastico più che brillante, allieva di Edmond Husserl, uno dei più importanti pensatori moderni; Edith è atea e la riceca filosofico, insieme con l’impegno civile, costituiscono gli impegni della sua vita. Poi giunge la conversione, a Friburgo, colpita da  “una donna qualsiasi” , entrata in una chiesa per pregare, con le borse della spesa; all’evento emotivo seguono, come da lei, studi seri e profondi e trova, nella personalità di Santa Teresa d’Avila, una fonte di ispirazione.

Il primo gennaio 1922 è battezzata a Bad Bergzabern e inizia per lei un periodo di formazione fatto di studio, preghiera, vita in comune con le allieve, durante il quale traduce in tedesco il “De Veritate” di San Tommaso d’Aquino; insegnante, lettrice all’Istituto di pedagogia scientifica di Muenster, è obbligata a dimettersi a seguito delle leggi razziali emanate dal Regime nazista. Nel 1933, poco dopo l’ascesa al potere di Hitler, Edith scrive a Papa  Pio XI ed all’allora Segretraio di Stato, Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII, una lettera per chiedere il loro intervento contro la politica razziale, ma i tempi non sono maturi e non le viene risposto. Nel 1934 Edith prende i voti, a Colonia,  e diventa Suora Carmelitana col nome di Teresa Benedetta della Croce. Scrive “Essere finito ed essere eterno” saggio di grande profondità, con il fine di conciliare il pensiero di San Tommaso e di Husserl. I religiosi del suo Ordine la trasferiscono a Echt, in Olanda, per proteggerla dalla marea montante delle persecuzioni antiebraiche. Lì scrive “Scienza della Croce”, dedicato a San Giovanni della Croce.  Edith non ha scampo; una presa di posizione dei Vescovi Olandesi contro il razzismo antiebraico provoca la ritorsione nazista che arrestano e deportano tutti gli ebrei, lei e la sorella Rosa compresi. Deportate ad Auschwitz, vi muiono entrambe il 9 agosto 1942. Edith Stein, immensa donna di pensiero, d’azione, di Fede, viene beatificata, il primo maggio 1987, nel Duomo di Colonia, da Papa Giovanni Paolo II che di lei disse le bellissime e significative  parole: “una figlia d’Israele, che durante le persecuzioni dei nazisti è rimasta unita con fede ed amore al Signore Crocifisso, Gesù Cristo, quale cattolica ed al suo popolo quale ebrea”.

E l’ebrea Edith, a suggellare le comuni origini culturali, è proclamata, sempre da Giovanni Paolo II, Karol Wojtila, Santa l’11 ottobre 1998 e compatrona d’Europa, con Santa Caterina da Siena e santa Brigida di Svezia, il primo ottobre 1999.

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