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Harvey Weinstein condannato a 23 anni di carcere per abusi sessuali: Sentenza illogica e, comunque, esagerata e disumana

 

L’ex re di Hollywood Harvey Weinstein, alla veneranda età di 67 anni, è stato recentemente condannato a 23 anni dei carcere (sentenza che equivale ad una vera propria condanna a morte) per gli abusi sessuali che ha o avrebbe commesso su attrici ed attricette che, pur di far carriera cinematografica, si sarebbero a lui concesse dietro minacce di interruzione della loro stessa carriera.
La prima considerazione che voglio fare è che a settantanni di età una persona non può essere condannata a 23 anni di carcere, ma semmai se condanna deve essere data, essa andrebbe limitata agli arresti domiciliari, essendo l’ex manager del cinema gravemente malato e, quindi, nella chiara impossibilità di sopportare una degenza carceraria così lunga. Vorrei anche ricordare che in Italia, 23 anni di carcere non vengono comminati nemmeno ai peggiori delinquenti e assassini. Questo signore, perlomeno, non ha ucciso e ammazzato nessuno, pur essendosi reso autore di fatti e di gesti illeciti gravi. L’altra domanda che mi pongo è perchè queste “signorine in carriera” hanno aspettato anni ed anni a denunciarlo dichiarando di presunti abusi sessuali che l’accusato dice fossero stati consumati in modo consenziente. Perchè queste attricette non hanno provveduto subito a porre denuncia ed hanno, invece, aspettato così tanto tempo. Sono abbastanza convinto che tali rapporti sessuali siano stati presi in comune accordo e, quindi, non degni di condanna. Inoltre, sono più che convinto che queste tardive denuncie siano state presentate solo all’unico scopo di estorcere del denaro dal miliardario. L’Avvocato difensore di Weinstein ha sostenuto che tali rapporti erano perfettamente consenzienti e consumati fra persone adulte e maggiorenni e che le accusatrici avrebbero dovuto, loro stesse, essere messe sotto accusa. Peraltro, l’ex produttore cinematografico, ha, comunque, ammesso molte delle sue responsabilità ammettendo di aver abusato dei suoi “poteri ” secondo i quali le donne abusate avrebbero potuto far carriera cinematografica…… L’accusato avrebbe potuto anche negare pienamente di avere avuto tali rapporti dal momento che vi era la totale e completa assenza di prove tangibili e dimostrabili se non le dichIarazioni delle signore che a lui si erano concesse con molta e troppa leggerezza. Ha invce avuto il coraggio di ammettere molte delle sue responsabilità, per cui, già tali ammissioni, avrebbero dovuto ridurre di molto la condanna. Invece queste attricette hanno vinto il processo per pochi punti, avranno il loro ricchissimo indennizzo economico e vedranno il loro “stupratore” marcire e morire in carcere per 23 lunghissimi anni! In galera, io, avrei mandato anche loro a tenergli compagnia almeno per qualche annetto ritenendole responsabili anch’esse di piena complicità. 23 anni di galera si danno a coloro che uccidono e ammazzano con cattiveria e crudeltà.
Ma la tanto declamata e democratica America è un paese pieno di contraddizioni e, credo, non debba essere preso d’esempio da nessuno. Un’America dove la sanità pubblica non esiste proprio e dove è totalmente negata l’assistenza sanitaria ai malati che non possono permettersi di pagarsi e mantenersi una polizza assicurativa personale contro le malattie, le operazioni e la degenza ospedaliera!
23 anni io li darei volentieri (e senza nessunissimo sconto) a coloro che commettono abusi contro i minori e commessi con violenza.

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