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Il capitale umano primo asset dell’impresa

Con l’Italia e in Europa, Genova è di fronte alla sfida di costruire il proprio futuro in un tempo di grandi cambiamenti; è necessario capire come agire per superare i vincoli del passato, al fine di creare opportunità e posti di lavoro, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva per il medio-lungo termine. Tutto questo è possibile mettendo al centro la persona : i suoi bisogni, le sue competenze e le sue capacità di assumersi le responsabilità imposte dalle trasformazioni in atto.

“La location è importante”, dichiara l’arcivescovo Marco Tasca, “perchè è la culla del lavoro di Genova e le aziende hanno bisogno dei fattori umani per svilupparsi”.

Stessa soddisfazione da parte di Paolo Emilio Signorini, Presidente di Autorità di Sistema Portuale :”Il porto di Genova serve la Lombardia ma voglio ricordare che la digitalizzazione ha avuto un grande boom con la pandemia. Uno dei motivi di crescita del porto è l’elettrificazione dei terminal e delle banchine”.

“La nostra città ha un’alta qualità della vita per vivere, lavorare e passare il tempo libero”, afferma il sindaco di Genova Marco Bucci, “e devono esserci offerte culturali, sportive e marittime. La decrescita è un rifiuto del miglioramento e per crescere servono opere incredibili come il Ponte San Giorgio; Genova ha un importante capitale umano e geografico creando una macroregione con la Lombardia ed il Piemonte. Questa grande area e le sue città sono legate per le persone, le cose ed i dati ed ha uno dei PIL più alti d’Europa; agli industriali chiedo di partecipare ai progetti ed investire creando accordi con l’amministrazione.  Genova è una grande città con alte capacità e fa rendere il capitale investito; la pandemia ha rallentato gli investimenti ma nella nostra città, in quattro anni e mezzo, abbiamo avuto 13000 posti di lavoro in più. Le aree degli Erzelli e l’ex Ilva devono essere sviluppate bene dando una ricaduta economica alla città; gli investimenti privati creano occupazione e per l’ex Ilva abbiamo molti progetti per le aree non occupate tra cui l’autoparco ed il recupero della plastica”.

“L’università attrae studenti qui cambiando la percezione del territorio”, sottolinea il rettore Federico Delfino, “ed il rapporto con le aziende è molto importante. Alle realtà industriali serve il turn-over del personale e con Rina abbiamo fatto un accordo importante per la decarbonizzazione”.

“Nel 2021 abbiamo avuto un aumento del 10% dei termini organici”, evidenzia Ugo Salerno, presidente del Gruppo Rina, “e questi sono valori importanti che non devono essere dimenticati”.

“Abbiamo davanti un grande futuro”, riprende il primo cittadino genovese, “avendo 6 miliardi più 2 a disposizione per il Recovery Plan e le città di Genova, Torino e Milano creano un importante città metropolitana diffusa. Occorre trasportare persone e dati velocemente e con il Ponte San Giorgio ho fatto nel settore pubblico cosa fanno le aziende private”.

“La nuova Diga ed il Terzo Valico sono importanti”, ricorda il presidente Giovanni Toti, “ma il capitale umano è stato purtroppo segnato dalla crisi del sistema. Vi è una grande responsabilità in questo settore e la Liguria cambia faccia”.

“L’industria manifatturiera sta andando bene”, mette in evidenza Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Liguria, “ed i settori del turismo e dei servizi sono in ripresa. Occorre lavorare per il futuro perchè c’è un effetto rimbalzo”.

“Siamo felici dei dati delle aziende ed il vero problema delle aziende è trovare figure specifiche; se ci sono problemi facciamo proposte”, asserisce il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, “e quello dell’ex Ilva è un tema che bisogna affrontare. L’automotive è un settore importante e se ci sono battaglie identitarie non abbiamo risposte giuste per la collettività; l’acciaio ha varie produzioni tra cui gli investimenti nei forni elettrici ma vi è il rischio che i fondi europei siano assegnati alle industrie tedesche che usano il carbone. L’Italia è un paese trasformatore di materie ed il capitale umano è molto importante tanto che le multinazionali restano qui per questo motivo; il tema si affronta con la formazione e le politiche attive del lavoro ed il reddito di cittadinanza, così come i navigator, non sono le soluzioni giuste. Il Modello Genova ha dimostrato che la partnership pubblico-privato funziona e si lavora per il territorio ma spero che possa essere replicato”.

“Il porto di Genova ha un asset importante ma il pessimo stato delle infrastrutture ne limita lo sviluppo”, conclude il presidente di Confindustria Genova Umberto Risso.

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