Venerdì dalle ore 17:30 in piazza Goffredo Mameli si terrà un presidio per chiedere la messa al bando delle armi nucleari, il cessate il fuoco immediato tra Russia e Ucraina e più in generale di fermare tutti i conflitti oggi presenti sul pianeta. La manifestazione sarà formata dalle principali associazioni antifasciste del territorio e alle organizzazioni che promuovono la pace, tra cui ACLI, Caritas e Comunità di Sant’Egidio, e in preparazione a quella nazionale del 5 novembre a Roma. “La minaccia nucleare incombe sul mondo – dicono gli organizzatori – È responsabilità e dovere degli Stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità e il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. Sarà una manifestazione popolare per rispondere alla guerra, far tacere le armi e ottenere il negoziato”. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è giudicata “inaccettabile” e la causa che “ha riportato nel cuore dell’Europa una guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari, con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera”.
“Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, i profughi e i rifugiati costretti a fuggire e abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri e torture”, continuano i promotori del presidio. Per interrompere la guerra “l’Italia, l’Unione Europea e gli Stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato”, che fermi “l’escalation” e raggiunga “l’immediato cessate il fuoco”, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia, al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta”, affermano.
Un nuovo passo comune che avviene dopo l’importante mobilitazione del 23 luglio in 60 città e l’invio di una lettera al segretario generale dell’Onu António Guterres in occasione della Giornata della Pace, per un sostegno ad azioni multilaterali, secondo le associazioni “le uniche capaci di portare una vera democrazia globale, a partire dalla volontà di pace della maggioranza delle comunità e dei popoli. La guerra non è la soluzione ma una delle principali cause delle crisi che minano in maniera irreversibile l’equilibrio politico economico dei Paesi”.
“Il conflitto che in queste ore può degenerare in una guerra nucleare scatena l’effetto domino invadendo ogni ambito e spazio, dai mercati al commercio, nell’aumento esponenziale dei costi delle materie prime, con l’inflazione che galoppa e i salari che perdono potere d’acquisto – concludono – Dire basta alle guerre e alla folle corsa al riarmo che arricchiscono i mercanti di morte e distruggono i progetti di vita dei nostri figli è nell’interesse di tutti e di tutte ed è l’unica strada che ci può far uscire dalla crisi del sistema”.
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