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Il punto di Virginia

LA PRIMAVERA DELLA CANNABIS

Fra i vari referendum di questo 2022 , uno in particolare riguarda la coltivazione della cannabis legale di cui abbiamo gia’ parlato nel corso di alcuni articoli.

Fra i vari referendum di questo 2022 , uno in particolare riguarda la coltivazione della cannabis legale di cui abbiamo gia’ parlato nel corso di alcuni articoli.
Il primo paese al mondo a legalizzare la cannabis è stato l’Uruguay nel 2013, legalizzando non solo la coltivazione, ma anche il consumo e il mercato attraverso club e farmacie autorizzate per residenti. Poi e’ stato seguito dal Canada e a cascata da tanti altri Stati.

Quello che a me interessa in questo articolo è parlare dell’uso della cannabis in campo medico, dove dopo anni e anni di studio e di prove scientifiche, si sono dimostrate le grandi capacità terapeutiche di medicinali a base di cannabinoidi per molte patologie sia lievi che gravi.

La cannabis terapia è al giorno d’ oggi di importante supporto ai trattamenti standard, ed ammettiamo finalmente che è spesso efficace dove le terapie convenzionali non lo sono state.
Dobbiamo considerare che per migliaia di anni la cannabis era considerata una pianta medicinale fino all’avvento del proibizionismo. Nell’uso medico viene chiamata cannabis la pianta della canapa con contenuto di tetraidrocannabinolo superiore allo 0,2% e l’assunzione può avvenire per via orale, per via inalatoria, con spray orale o per via transcutanea.

Le applicazioni terapeutiche e i relativi problemi di dosaggio e somministrazione sono di competenza di alcuni medici che si sono specializzati nello studio della cannabis ad uso terapeutico.

In particolare, ho chiesto ad un grande specialista come il Dott. Luca Ferrero, Medico Anestesista e Terapista del dolore a Torino, la cui visione olistica del paziente lo ha fatto diventare uno dei più importanti medici di riferimento in questo settore, di parlarci dell’uso della cannabis terapeutica.

Dr Luca Ferrero quali sono le domande che più spesso si sente rivolgere dai suoi pazienti? ad esempio domande come: “ ma dottore poi divento un “drogato”? Potrò lavorare o sarò addormentato di giorno? “
“La cannabis come terapia non consiste nel trasformare un paziente in un tossicodipendente perchè viene modulata dal medico in base al decorso della patologia che si vuole trattare. Gli effetti rilassanti vanno moderati adattando progressivamente il dosaggio giornaliero in base alla risposta individuale del paziente.”

Qual’è la differenza tra canapa e cannabis?
“Quando parliamo di Cannabis o Canapa in realtà si parla della stessa pianta che a sua volta si suddivide in Cannabis Sativa e Cannabis Indica. Queste due varietà indicano la stessa pianta con caratteristiche e applicazioni differenti, che sia impiegata in ambito terapeutico e/o industriale si sceglierà una varietà rispetto ad un’altra.”

Che cosa hanno in comune la canapa agroindustriale e quella medica?
“Tutto. I principi attivi ad effetto terapeutico sono presenti sia nell’una che nell’altra”

Che cosa li differenzia dunque?
“Poco – continua il Dott. Luca Ferrero – la canapa agroindustriale deve avere un THC complessivo inferiore allo 0,2 % ma non è considerata comunque psicoattiva entro il limite dello 0,5%. La canapa medica può contenere un THC complessivo superiore allo 0,5% . ( in quasi tutta Europa si riscontrano questi valori). La canapa medica inoltre viene coltivata in serre con un certificazione GMP – Norme di Buona Fabbricazione (Good Manufacturing Practices) – che stabilisce le condizioni operative e i requisiti necessari per garantire l’igiene di tutta la catena alimentare della pianta, nonché le norme di raccolte, conservazione, trasformazione, ecc. La canapa agro-industriale normalmente non ha certificazioni GMP, come quasi tutte le produzioni agro-industriali. Per essere utilizzata in campo umano deve comunque essere sottoposta ad analisi che escludano la presenza di inquinanti (idrocarburi, policiclici aromatici, metalli pesanti, ecc.). La diffusione dell’uso della canapa agroindustriale, e dei suoi derivati, è molto contrastata dal fatto che alcuni vorrebbero utilizzarla legalmente a scopo “ludico” ovvero fumarla, Vorrebbero cioè utilizzarla così come si utilizza un buon bicchiere di vino, o una birra in un momento di relax, fumandola. Evito volutamente di entrare in questa polemica che coinvolge molti aspetti di carattere sociale arrivando a toccare anche temi considerati santuari come la libertà personale. Di questo potremo parlare in un’altra occasione. Personalmente cerco di non fumare nemmeno le sigarette, perchè conosco per esperienza professionale diretta, i danni che la combustione di sostanze vegetali umide provocano.”

Allora quali sono Dott Ferrero le differenze tra cannabis, cannabinoidi e recettori?
“Quando parliamo di Cannabis intendiamo la pianta nella sua interezza. Secondo alcuni studiosi la Cannabis si divide in due specie: Indica e Sativa.
Per Fitocannabinoidi si intendono i cannabinoidi presenti nella pianta di Cannabis, quali il CBD e il THC.
Gli Endocannabinoidi sono neuromediatori che si generano nel nostro corpo.
I due endocannabinoidi maggiormente conosciuti e studiati sono la N-arachidonoiletanolamide (anandamide, AEA) e il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG) I recettori cannabinoidi sono specifici siti di legame per i cannabinoidi e sono distribuiti sulla superficie di molti tipi di cellule. La ricerca scientifica ha individuato due tipi di recettori: i CB1 e CB2. I CB1 si trovano principalmente sulle cellule nervose del SNC, mentre i recettori CB2 sono presenti principalmente nelle cellule immunocompetenti. Ma ulteriori ricerche stanno trovando recettori dei cannabinoidi quasi in tutti i tessuti del nostro corpo e questo rende ragione dell’utilizzo terapeutico della cannabis in svariate patologie.”

Se assumo la cannabis devo sospendere gli altri farmaci?
“Assolutamente no, sarà il medico a valutare caso per caso come effettuare l’integrazione e l’eventuale progressiva sostituzione della cannabis rispetto alla terapia preesistente”.

 

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