L’Università degli Studi di Genova ha permesso a migliaia di ragazzi del territorio e non solo di laurearsi nel corso di questi anni grazie all’importante offerta formativa che propone annualmente ai suoi studenti senza dimenticare i corsi post-laurea e tutte le agevolazioni per coloro che sono in difficoltà.
“Abbiamo con l’università un progetto importante”, dichiara il governatore Giovanni Toti, “ma c’è anche un paradosso per cui aumentano i disoccupati ed alcune realtà non riescono a trovare personale. Auguro a tutti gli studenti in bocca al lupo per un grande successo nel corso di studi da loro scelto”.
Stessa soddisfazione da parte di Marco Bucci, sindaco della città di Genova :”A Genova c’è una grande università ma ad essere grande è anche la città; quest’anno le matricole sono aumentate del 22% rispetto allo scorso anno. Io mi sono iscritto nel 1978 e sono convinto che possa preparare al mondo forgiando anche una grande città; vogliamo una Genova in movimento che possa aiutare le matricole anche con la creazione di una student housing. Chi studia qui ha successo ma voglio ricordare che Genova ha una cultura del mare molto forte; chi vive qui per studiare avrà qualcosa in più”.
“Il mondo dell’università ha in sè valori umani e lo percepisco nelle persone che incontro”, afferma il rettore Federico Delfino, “ma occorre lavorare tutti insieme. In questa occasione si celebrano i 150 anni della Regia Scuola Navale, primo nucleo della facoltà di ingegneria, molto importante per l’ateneo; l’università vuole aprirsi al mondo per crescere ed ha in sè un ruolo di aggregazione e cultura che può essere accessibile a tutti. Abbiamo 34000 studenti, più di 5000 laureati all’anno, 2 centri strategici, 36 corsi di dottorato, più di 500 accordi Erasmus e più di 54000 connessioni dovute alla pandemia per un ateneo che si estende la Ventimiglia a La Spezia; negli ultimi 8 anni c’è stato un aumento del 40% della fuga dei laureati e voglio dire che occorre contrastare la povertà educativa, strettamente legata a quella economica. Nei prossimi dieci anni assisteremo ad una rivoluzione delle professioni riguardante l’intelligenza artificiale però cambierà l’offerta formativa; tra i progetti legati a questo cambiamento abbiamo la digitalizzazione, un accordo con la Compagnia di San Paolo che supporta l’università nella gestione dei dati, l’accordo di digital next generation con la regione, la possibilità per le matricole di usare gratuitamente i mezzi pubblici genovesi, il protocollo per un polo di eccellenza dell’energia, il trasferimento della facoltà di ingegneria agli Erzelli e lo sviluppo dell’Albergo dei Poveri con un bando di rigenerazione. E’stato inoltre sottoscritto un protocollo con la regione e Confindustria per le borse di dottorato nei settori più importanti senza dimenticare la terza missione per aprire l’università al mondo; gli studenti e le famiglie hanno capito che il nostro ateneo ha un importante valore poichè il numero degli iscritti è in aumento. Spero che nel secondo semestre le lezioni potranno essere totalmente in presenza ed il Governo sta studiando misure adeguate; stiamo lavorando da 15 anni sul trasferimento agli Erzelli della facoltà di ingegneria visto che serve una sede adeguata e sono convinto che la cultura e la scienza possano trasmettere importanti messaggi, una sorta di riconnessione necessaria per la ripartenza”.
“La pandemia ha cambiato l’approccio lavorativo ma è stata garantita la continuità operativa”, sottolinea Tiziana Bonaceto, direttore generale, “ed occorre mettere a frutto cosa si è imparato. Il Covid ha evidenziato le fragilità ma stiamo lavorando per superare le criticità come la carenza del personale perchè vogliamo migliorare i servizi e la tecnologia; tra i nostri obiettivi vi è quello di guardare al futuro in modo positivo”.
“Il 2021 è stato un anno particolare poichè è ripresa la consuetudine di dare la parola al rappresentante del personale”, evidenzia Daniele Severini, rappresentante del personale tecnico, “e vi sono state continue riorganizzazioni. Le carenze di organico hanno pregiudicato l’andamento delle attività ma quest’anno abbiamo avuto un’importante ripartenza”.
“Nel marzo 2020 il mondo si è fermato ma l’università ha fatto fronte comune all’emergenza con la didattica a distanza”, ricorda il rappresentante degli studenti Carlo Raggi, “e sono convinto che questo metodo di seguire le lezioni possa essere utile a coloro che non riescono a seguire i corsi integrando con le lezioni fisiche. L’Erasmus è molto importante per il nostro percorso ma occorre altresì agevolare i trasporti, lo student housing e creare agevolazioni per il pagamento delle tasse”.
“La scuola di ingegneria compie 150 anni ma voglio ricordare che la riforma Gelmini ha abolito le facoltà creando un altro sistema; nel 1869, quando è stato aperto il Canale di Suez, l’Italia è diventata la via di comunicazione tra il Regno Unito e l’India facendo diventare il porto di Genova uno dei più importanti d’Italia. Nel 1935 la scuola superiore d’ingegneria cessa di esistere e nasce la facoltà di ingegneria che ora è diventata la scuola politecnica con più di 300 docenti”, conclude Giorgio Roth, preside della Scuola Politecnica.
