Tra accuse di complotti, giochi di potere occulti e improbabili ma non impossibili ambizioni neo-talassocratiche, l’incontro tra Giorgia Meloni e Keir Starmer appare come il preludio di una nuova era di destabilizzazione internazionale.
Il Caos Globale come Sfondo
In uno scenario geopolitico da incubo, dove il “tutti contro tutti” è la nuova normalità, il vertice tra Italia e Regno Unito non poteva che suscitare sospetti. Le diplomazie mondiali si combattono senza sosta, i rapporti tra le superpotenze si deteriorano, e il pianeta sembra essere una gigantesca pentola a pressione pronta a esplodere. In questo contesto surreale, Meloni e Starmer appaiono come due leader che o sono pienamente consapevoli del marasma globale in corso, o stanno cercando di cavalcare la follia per scopi personali. Ci sono o ci fanno? La risposta potrebbe far tremare le fondamenta stesse dell’ordine mondiale.
Italia: Diversivo Anti-UE?
Mentre la Commissione Europea sembra più occupata a risolvere il rebus delle sue stesse nomine che a guidare l’Unione verso una stabilità condivisa, l’Italia di Meloni potrebbe star cercando un diversivo. L’insofferenza verso le decisioni di Bruxelles, già esacerbata dalle scelte discutibili di Ursula von der Leyen, ha forse spinto l’Italia a cercare una via d’uscita dalla morsa comunitaria, un partner alternativo e meno eurocentrico. In un quadro in cui Fitto non ha rappresentato il “colpo” che Roma si aspettava, l’idea di strizzare l’occhio al Regno Unito, altra pecora nera dell’Europa, sembra più che allettante. L’Italia potrebbe voler creare un asse esterno che, più che sfuggire alla UE, rappresenti una minaccia alla sua egemonia interna.
Gran Bretagna: Il Pentimento della Brexit?
Il Regno Unito, intanto, annaspa tra le onde della tempesta Brexit. Con un’economia che sta affrontando turbolenze sempre più devastanti, la nostalgia di una vecchia Europa potrebbe cominciare a farsi sentire nei corridoi di Whitehall. Così, la visita di Starmer in Italia potrebbe essere l’occasione perfetta per riavvicinarsi a Bruxelles senza perdere la faccia. Il piano? Appoggiarsi a un partner europeo disilluso, come l’Italia, che condivide lo stesso malcontento verso la burocrazia continentale. Un gioco sottile, che punta a reintrodurre Londra nella scena europea attraverso la porta di servizio.
Immigrazione: L’Asse dei Deportatori
C’è un altro elemento che lega questi due governi: il desiderio di trovare una “soluzione creativa” al problema dell’immigrazione. L’Italia, con la sua controversa politica di deportazione in Albania, e la Gran Bretagna, frustrata dal fallimento del piano Rwanda, potrebbero aver scoperto in questo vertice un terreno comune. Roma vuole legittimazione internazionale per le sue mosse drastiche, mentre Londra vede in Meloni un alleato che potrebbe ispirare un nuovo dibattito interno sul rimpatrio forzato. Che si tratti di solidarietà tra deportatori o di una macabra gara a chi tratta i migranti con meno pietà, il legame è forte. E spaventoso.
Il Dilemma dei Missili
Tuttavia, è sulla questione ucraina che la commedia del vertice diventa tragica. L’Italia ufficialmente si oppone all’invio di missili a lunga gittata in Ucraina, ma la sua posizione è ambigua. Nel tentativo di guadagnare dal conflitto senza apparire troppo compromessa, Roma sembra voler giocare di sponda con Londra, che sostiene apertamente la politica dei missili. Meloni potrebbe sperare che altri paesi della NATO facciano il “lavoro sporco” di appoggiare l’invio di armi pesanti, permettendole poi di accodarsi senza dover assumere la responsabilità di essere stata la prima a farlo. Insomma, un capolavoro di ipocrisia geopolitica.
Jet di Sesta Generazione: La Vera Ragione del Vertice?
Dietro le quinte di questo sipario diplomatico, si nasconde una notizia di ben altro peso. L’Italia e il Regno Unito, insieme al Giappone, stanno lavorando allo sviluppo di un jet da combattimento di sesta generazione. Un’alleanza che rischia di alterare gli equilibri di potere non solo tra Europa e Asia, ma anche all’interno della stessa NATO. Se fino ad ora questo progetto era stato tenuto in sordina, il vertice potrebbe essere il momento in cui le carte vengono scoperte. Si tratta forse dell’inizio di un nuovo cartello globale, un’alleanza spietata pronta a vendere questi sofisticatissimi velivoli a chiunque abbia i soldi per acquistarli, amici o nemici che siano.
Mire Talassocratiche?
Non possiamo, per dovizia di particolari, escludere un’ulteriore possibilità, sebbene allo stato piuttosto fantasiosa: quella di un’alleanza marittima tra Italia e Regno Unito. Entrambi paesi di mare, entrambi con un passato di navigazioni da rimpiangere, potrebbero star gettando le basi per una cooperazione su scala globale, puntando a sfruttare i mari non solo come risorsa economica, ma come strumento di potere, come d’altronde altre potenze mondiali non solo ipotizzano ma spesso pianificano. Potrebbe essere il ritorno delle talassocrazie? Un sogno delirante di dominazione oceanica che nessuno si aspettava ma che potrebbe avere conseguenze inimmaginabili per il futuro del commercio mondiale e delle rotte navali. Non ci resta che attendere eventuali sviluppi.
Conclusioni Apocalittiche?
Alla fine, qual è il vero significato di questo vertice? Probabilmente una nullità semantica, una sceneggiata diplomatica utile solo a distrarre dalle vere questioni. Ma sotto la superficie, al netto di ipotesi di complotti industriali e ambizioni neo-imperialiste, si potrebbero nascondere anche dinamiche molto più inquietanti. Se i leader di due paesi che stanno affrontando sfide economiche e politiche così titaniche si trovano d’accordo su qualcosa, non può che esserci dietro una trama che sfugge alle più banali interpretazioni? Forse Meloni e Starmer non ci fanno. Forse ci sono davvero. E forse è proprio questo che dovrebbe terrorizzarci.
