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CRONACA

Monsignor Giovanni Battista Chiappe, un vescovo ligure in terra di Calabria

di COSIMO LUPPINO

In occasione del 150° della nascita del Vescovo di Onzo , monsignor Giovanni Battista Chiappe, si è svolta sabato 14 ottobre una conferenza sulla sua figura presso il seminario di Albenga e il giorno successivo è stata celebrata ad Onzo una santa Messa presieduta da S.E. Mons. Francesco Oliva, attuale Vescovo di Locri-Gerace, e da Mons. Guglielmo Borghetti, Vescovo di Albenga-Imperia.

Dopo i saluti di benvenuto il Vicario del Vescovo Don Bruno Scarpino ha svolto un’introduzione iniziale specificandone lo scopo dell’evento nella necessaria opportunità di imitarne la fede escludendo ogni forma di vanagloria. Lo stesso Bruno Scarpino si è soffermato brevemente su alcuni aspetti della vita dell’illustre prelato di Onzo evidenziando l’attaccamento dello stesso alla terra di Calabria tanto da giungere ad esprimere il suo desiderio di morire nella sua diocesi di Gerace-Locri.

Subito dopo il relatore della conferenza, Don Federico Basso parroco di Giustenice, ha inteso caratterizzare l’evento come un momento di incontro familiare e raccontare gli aspetti fondamentali della vita riguardante l’importante prelato cominciando con l’evidenziare il suo spessore intellettuale e l’umiltà accompagnata dal grande timore che l’assegnazione del rilevante incarico potesse diventare un segnale di sovrastima di se stesso. Lo stesso Vescovo Chiappe, ha continuato Don Federico Basso, ha inteso salutare la gente e i sacerdoti della sua lontana diocesi nella consapevolezza di tanta nostalgia di ciò che lasciava  con i relativi affetti da non poter certo dimenticare.

Il programma specificato da Mons. Chiappe non poteva che essere quello di portare Gesù a tutti nella contezza di potercela fare solamente con l’ausilio di tutti e comunque con la preghiera ed il lavoro, ha proseguito Don Federico Basso, evidenziando l’importante decisione di far passare le vacanze estive dei suoi sacerdoti presso il Santuario di Polsi come momento prezioso e continuo di formazione per i medesimi e per i pellegrini. Don Federico non ha mancato di descrivere il difficile periodo storico dell’epoca ponendo in luce l’invito a partecipare con il voto alla vita politica del momento che riguardava principalmente l’elezione dell’Assemblea Costituente con l’accortezza di portare a Polsi la statua lignea della Madonna attendendo prima, e pazientemente, il risultato a favore della Democrazia Cristiana.

Il Vescovo Chiappe, poi, ha sostenuto Don Federico Basso avviandosi alla conclusione, ha voluto essere trasportato a Locri in autombulanza, viste le sue condizioni di salute, per morire nella sua tanto amata diocesi calabrese senza lasciare ricchezze che, d’altronde, non aveva mai posseduto.

L’evento è stato concluso da Mons. Francesco Oliva che ha ringraziato tutti per l’esperienza bella ed affascinante dichiarando l’intenzione di provvedere alla pubblicazione di un libro sul medesimo illustre Vescovo Ligure che ha espresso la ferma volontà di incarnarsi nella realtà della Calabria di quel tempo caratterizzata anche da una radicatissima pietà popolare e da tante similitudini con le terre e la gente di Liguria.

Il giorno successivo subito dopo la Santa Messa è stato organizzato un momento di incontro comunitario  per un breve brindisi sicuramente anche come auspicio, oltre che per il pronto ritorno del parroco Don Italo Arrigoni, per un maggiore spirito dialogante e collaborativo fra tutti che dopotutto rappresenta una sana e cristiana aspirazione dell’intero genere umano.

 

 

 

 

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