Apprendiamo che la Sat, Servizi Ambientali Territoriali, continuerà a gestire le aree di parcheggio a pagamento del Comune di Vado Ligure sino alla fine del 2020. Si tratta di un affidamento “in house”, senza gara d’appalto, in quanto la Sat non solo è una società per azioni interamente pubblica, ma è anche direttamente controllata dal Comune di Vado Ligure che detiene il 63% delle quote. Oltre ai parcheggi Sat gestisce sul territorio comunale, come si sa’, anche il ciclo integrato dei rifiuti e l’area camper delle Traversine, lungo la via Aurelia.
L’affidamento riguarda i parcometri di via Maestri del Lavoro e dei Giardini Colombo, oltre al parcheggio con cassa automatica regolato da sbarre in piazza Borra. Negli ultimi cinque anni di gestione “in house”, i ricavi delle aree di sosta a pagamento sono stati mediamente di circa 40 mila euro all’anno, mentre le spese si sono mantenute intorno ai 24.600 euro tra costi di personale, noleggi, canoni e materiale. Il risultato di gestione, pari mediamente a 15.400 euro, è stato suddiviso tra Comune (72%) dell’utile, e Sat (28%). Un ricavo un po’ magro, anche e soprattutto per il Comune se si pensa che la contigua Quiliano prevede di incassare, per il 2019, un bel milione e trecentomila euro, preventivando di comminare qualcosa come ventitremila sanzioni, attraverso l’occhio acuto e beffardo posto sulla cima del palo dell’autovelox appostato in posizione strategica nello snodarsi delle varie direzioni… E la relativa magrezza degli incassi si può arguire anche dall’esperienza che proprio lo scrivente può testimoniare e che aveva già reso noto da queste pagine, ovvero parcheggiare in piazza Borra, così dovrebbe essere l’intestazione dello spazio in centro di Vado dov’ è tracciato il parcheggio a pagamento, e, inserita una banconota da venti euro per saldare il costo della sosta, estrarre dall’apposita feritoia una ricevuta esponente un credito da incassare da parte dell’utente, per erogazione parziale del resto, a causa di mancanza di denaro nella cassa del parcometro, che poteva essere riscosso solo presso gli uffici della Sat, in via Sardegna, nella stessa Vado. Per non dire di quando non si alza la sbarra, e pur giungendo quasi dal cielo un addetto, non sempre animato da un gratificante spirito di cortesia a dire la verità, non si potrebbe fare a meno di pensare, sempre nel caso, che non si hanno a disposizione fondi che permettano una revisione dell’impianto!
E comunque SAT potrebbe aguzzare l’ingegno in altro modo nel suo compito specifico di azienda ambiantale cercando di evitare, ad esempio, già lo scrivente lo ha lamentato ma continuerà, che gli utenti – conferitori debbano tenersi in casa i rifiuti in attesa del passaggio dell’ Ecostop liberatore e tiranno al tempo stesso!
