Oggi ad Albenga Sergio Giusto inaugura il suo nuovo studio

Albenga. Finisce oggi la grande attesa per gli appassionati di arte di Albenga e del comprensorio ingauno per l’inaugurazione del nuovo atelier dell’artista Sergio Giusto. L’appuntamento è per questo pomeriggio, a partire dalle ore 17, quando l’artista accoglierà i visitatori e presenterà le sue ultime creazioni: “Si tratta – ci ha spiegato lo stesso Giusto- di un ciclo di opere dedicato al mare dal titolo “Mare Nostrum” che vuole esser un omaggio alla bellezza non solo del litorale ingauno, ma anche dell’intero Mar Mediterraneo. Le 43 opere che lo compongono saranno esposte prossimamente a Torino per una mia personale alla “Galleria La Telaccia”. Il mio nuovo studio in Via dell’Annona è anche un po’ una scommessa, che spero possa essere vincente, per cercare di rivalutare e rivitalizzare una parte un po’ dimenticata e meno conosciuta del nostro stupendo centro storico”. Artista versatile e maestro del colore, molto apprezzato anche da galleristi e collezionisti ha al suo attivo un gran numero di personali e collettive di rilievo. “Molte sue opere- ci spiega il noto esperto d’arte, collezionista ed editor Armando D’Amaro – sono dense di significati e di personaggi, di colori e strutturate su diversi piani, insomma molto complesse e frutto di grande e raffinato lavoro. Un po’ meno elaborate, ma più sincere, materiche, istintive ed essenziali, sono invece queste, dedicate al ciclo del mare, un po’ come le cento che realizzò magistralmente lo scorso anno su Albenga”. Presente in decine collezioni private prestigiose, Giusto ha ottenuto notevoli successi nella Fiere di Padova, Cremona, Verona, Forlì e Zurigo ed alla Biennale di Firenze. L’ artista ha lavorato incessantemente alla ricerca di un, ora raggiunto e maturo, equilibrio tra forma e colore che lo colloca davvero fra i più validi artisti liguri-lombardi della generazione di mezzo. Già prima dell’inaugurazione sono state tanti gli amici e gli appassionati d’arte che hanno fatto visita al nuovo atelier dell’ artista ingauno.
Claudio ALmanzi