SINOSSI
Emilia Sofia Grossi è rimasta sola al mondo dopo la tragica morte di sua sorella Sara, uccisa dalla violenza di un uomo che diceva di amarla e di sua madre Margherita, distrutta dal dolore per la perdita di quella figlia non sua, che l’amore aveva reso così importante.
Emilia è stata schiaffeggiata dalla vita e, per ridare valore alle sue giornate, decide di lasciare per qualche tempo Parigi e si concede un viaggio in Liguria, nel paese dei suoi genitori.
In una vecchia casa, con un tralcio di glicine che sale fino al tetto, Emilia ritroverà se stessa, le sue origini, affronterà i tormenti della sua anima fragile e si scoprirà una donna diversa, più forte, capace di superare le paure, di dar fiato alle parole mai dette, di affrontare e perdonare suo padre che, tanti anni prima, l’aveva lasciata in balia del mare in tempesta.
Intorno a lei e alla sua rinascita, fanno da sfondo le storie delle donne della sua famiglia, incorniciate dall’amore in tutte le sue manifestazioni, con i suoi infiniti volti, capace di vibrare come le quarantasette corde dell’arpa che pizzicate, accarezzano l’anima.
BIOGRAFIA DELL’ AUTRICE
Paola Rolando Tomat
Nata a Torino nel 1965, vive in Liguria con suo marito, i loro due figli,
tre cani e una gatta.
E’ una pedagogista, consulente pedagogico per riviste di educazione,
relatrice a convegni sulle relazioni familiari, autrice di saggi e narrativa per l’infanzia.
Il suono vibrante dell’arpa è il suo primo romanzo.
INTERVISTA ALL’ AUTRICE
Scrivere oggi?
Ritengo che ci sia sempre stato un forte bisogno di scrivere e oggi giorno, a mio avviso, se ne sente
ancora di più la necessità.
L’atto del narrare fa parte della vita da sempre.
Imprimere i propri pensieri su un foglio bianco ci permette di decodificarli e dar loro una forma e
un significato.
Dar vita ai personaggi, immedesimarsi, scoprirli pagina dopo pagina ha in sé un che di magico.
La scrittura può essere estremamente terapeutica, liberatoria, permette di ascoltare e conoscere
meglio se stessi e gli altri e dar voce al nostro io interiore.
C’è una parola greca che rende bene ciò che io provo quando scrivo: Eudaimonia che significa tirar
fuori il demone che ci rende felici e ci conferisce benessere.
Ecco per me scrivere è proprio questo.
Perché ha scelto di pubblicare questo libro?
Ho spedito il manoscritto ad una casa editrice consigliatami da una amica.
E’ avvenuto tutto quasi per gioco.
Lei mi ha spinta a farlo e io mi sono detta perché no?
Come nasce la sua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura penso sia impressa nei geni.
In famiglia e in particolare nel ramo familiare materno, siamo in molti a scrivere.
Chi per professione, chi per diletto, chi addirittura ha vinto un premio Nobel per la letteratura.
Il mio bisnonno si dilettava a fare il contastorie, inventava fiabe, leggende e canzoni popolari che
accompagnavano il suo lavoro nei campi e mia nonna scriveva poesie.
Per ciò che mi riguarda, ho sempre scritto anche per lavoro.
Ho all’attivo la pubblicazione di quattro libri di narrativa per l’infanzia, scrivo articoli pedagogici
per riviste di educazione e relazioni per i convegni a cui partecipo come pedagogista.
I lettori in Italia, secondo lei cosa cercano e che tipo di libro rimane e lascia il segno?
Cosa cercano i lettori è un bel quid.
Probabilmente cercano un modo per evadere dalla realtà e lasciar spazio alla fantasia. Un libro
rimane e lascia il segno quando è capace di regalare sensazioni uniche, di arricchire e di saper
‘leggere’ dentro il lettore.
Alcuni libri restano impressi non tanto per la storia ma perché hanno saputo penetrare nel profondo
dell’animo, comunicare direttamente con la sfera emotiva del pubblico e scolpire l’identità del
narratore nella sua memoria.
Esiste una precisa metodologia chiamata storytelling che è l’arte di scrivere o raccontare storie
catturando l’attenzione e l’interesse del pubblico, una strategia comunicativa che veicola messaggi
attraverso la narrazione e si prefigge di coinvolgere il lettore attraverso tutti i sensi.
Quindi attraverso il richiamo a ricordi, odori, sensazioni, suoni, sapori e situazioni di intimità.
Perché secondo lei, gli autori sono così tanti in Italia, c’è davvero tanta gente che ha qualcosa da
dire?
In merito alla domanda del perché ci sia tanta gente che sente il bisogno di scrivere posso dire che li
capisco. Scrivere è un forte mezzo di comunicazione, stimola l’immaginazione, sviluppa la
creatività, aiuta a esprimere emozioni e condividere esperienze ed è un modo per farsi sentire in una
società che tende a renderci tutti invisibili.
Progetti futuri?
Sicuramente continuerò a scrivere perché non posso farne a meno.
Al momento ho in embrione un altro libro per bambini ma penso che, presto o tardi, mi cimenterò di
nuovo in un romanzo.
Dove troviamo il libro?
Il libro è reperibile sul sito della casa editrice Pav edizioni o su Amazon.
Di Manuela Montemezzani
