Sono state premiate in sala trasparenza di Regione Liguria le aziende e strart-up che hanno preso parte a SME4SmartCities, un progetto di cooperazione che coinvolge le città di Genova, Murcia, Malaga, Tel Aviv Kfar Saba, Ramallah; il tutto nasce dalla collaborazione tra comune di Genova, Regione Liguria e Filse con l’obiettivo di costruire un ecosistema digitale dove il lavoro di squadra tra imprese, start-up e istituzioni consenta di migliorare le città con benefici sul benessere dell’ambiente e sulla salute delle persone.
“Ringrazio chi partecipa”, dichiara l’assessore regionale allo sviluppo economico Andrea Benveduti, “e tutto ciò ci permette di vedere che il concetto smart, sempre più specifico, ottimizza i progetti. L’uso delle applicazioni tecnologiche è fondamentale e il concetto di smart city ha in sè tante cose; rivolgo a Filse un sincero grazie ricordando il progetto di monitoraggio della qualità dell’aria e dell’impatto sugli edifici storici dovuto al cambiamento climatico. L’uso della tecnologia al servizio dell’uomo è importante ed è necessario gestire al meglio l’energia e l’integrazione tra le diverse attività; la nuova programmazione dei fondi comunitari è importante e spero siamo a disposizione a breve”.
Stessa soddisfazione da parte di Matteo Campora, assessore all’ambiente del comune di Genova :”Sono contento che il comune partecipi a questo progetto che coinvolge tutto il Mediterraneo; Genova è la porta dell’Europa e progetti come questo ci aiutano. L’arrivo dei dati e la presenza degli scambi ci piace molto ed è fondamentale avere qui realtà diverse dalla nostra; per una città smart come Genova servono progetti buoni. Tutto ciò è stato realizzato con fondi comunitari, regionali e comunali per il supporto alle start-up nel campo ambientale; le sfide della transizione ecologica devono essere affrontate con l’aiuto del territorio e le migliori energie devono esprimersi. Alcune aziende hanno presentato progetti tecnologici e la nostra città sta attraversando importanti sfide per l’elettrificazione dei mezzi pubblici e la lotta all’inquinamento; queste progettualità ci fanno acquisire nuova tecnologia e la città diventa smart. E’stata creata una commissione che esamina i progetti e sceglie i migliori; è fondamentale educare la cittadinanza ad avere comportamenti sostenibili e la gratuità della metropolitana in alcune fasce orarie e dei verticali h24 ha come fine la riduzione delle auto ma il nostro obiettivo finale è arrivare ad avere tutto il trasporto pubblico gratuito”.
“Siamo contenti di presentare questi progetti e Filse è uno dei partner”, afferma Lorenzo Cuocolo, presidente di Filse, “ma voglio ricordare che tutto ciò permette di dialogare con realtà al di là del Mediterraneo tra cui Francia, Spagna, Israele e Palestina. La tecnologia fa dialogare persone di buona volontà e vogliamo essere facilitatori; la sostenibilità è importante e la smart city ha senso se la sostenibilità di Filse ci fa diventare Filses con l’ultima S che significa sostenibilità. L’assessore Benveduti è molto sensibile su questo tema ed il nostro percorso ci porta all’inizio di una nuova era; per noi l’innovazione e la sostenibilità sono importanti così come i progetti che coinvolgono Paesi europei e non”.
“Sono coinvolti quattro territori”, sottolinea Maria Nives Riggio di Filse, “e per l’Italia vediamo protagoniste Genova, Murcia e Malaga. Il progetto fa dialogare le realtà coinvolte per creare situazioni innovative ed abbiamo coinvolto 49 aziende di cui 19 italiane con 2,5 milioni di budget; le realtà coinvolte si incontrano con le loro competenze e creano idee congiunte. Le aziende italiane hanno partecipato sia ai lavori italiani che a quelli stranieri e Israele, con i suoi problemi dei picchi di calore sui centri urbani, ha visto trionfare una propria realtà a fianco di un’azienda italiana; il nostro Paese alla seconda sfida dell’Urban Oasis ma voglio ricordare la sfida della Palestina per il recupero dell’acqua. Un progetto con un’azienda italiana come capofila ha vinto una sfida per la mobilità sostenibile e l’accessibilità; la sfida numero 1 con tre progetti ha visto vincente Be Air per la misurazione a Genova della qualità dell’aria ed il monitoraggio dell’impatto dell’inquinamento sugli edifici storici”.
“Il progetto In Heritage è un supporto alle decisioni e alla condivisione delle conoscenze sugli effetti ambientali nei beni architettonici”, proseguono i vincitori, “e sono usate tecnologie emergenti. Tutto ciò permette di raccogliere con una piattaforma web i dati ed integrare le informazioni per capire l’evoluzione del degrado; è necessaria l’interazione tra l’ambiente ed il patrimonio culturale. Occorre attivare nuove tecnologie per vedere le reazioni precise attuando le politiche di contenimento; ci sarà una raccolta dei dati e l’uso delle tecnologie di monitoraggio che producono risposte concrete ricordando che l’innovazione usa sistemi attuali”.
“Monitorare la qualità dell’aria è importante per migliorare la vita delle persone ed è fondamentale informare la collettività in tempo reale; è stata creata l’intelligenza artificiale per identificare tutte le molecole”, conclude il responsabile del progetto “Be Air”.
