Un nuovo progetto per offrire alle scuole genovesi un modello innovativo e inclusivo, che sottolinei la continuità tra i diversi gradi di istruzione nella fascia di età 0-13 utilizzando le tecnologie digitali come occasione di rinnovamento didattico e gestionale. Il progetto si articola in due livelli rivolti alle scuole genovesi: Genova digitale e inclusiva, ovvero un supporto alle scuole per promuovere innovazione, digitalizzazione, riprogettazione dei percorsi educativi, didattici e formativi, e Educazione digitale e innovazione sociale, che sostiene lo sviluppo professionale degli insegnanti, dei dirigenti e degli educatori, attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali come leva per il cambiamento e accompagna le scuole nell’utilizzo efficiente ed efficace delle risorse rese disponibili tramite i bandi PON o il PNRR; sono stati avviati contatti per realizzare un’iniziativa in co-finanziamento tra la Fondazione Compagnia di San Paolo e l’Impresa Sociale Con i bambini che potrà ulteriormente arricchire le opportunità offerte dal progetto Riconnettere per includere. La governance dell’intervento sarà affidata a una cabina di regia alla quale parteciperanno il Comune di Genova, l’Ufficio scolastico regionale, la conferenza cittadina delle autonomie, la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Fondazione per la Scuola. Genova digitale e inclusiva, che si riconnette alle opportunità di finanziamento offerte dal PNRR Istruzione a favore degli enti locali, va ad implementare la digitalizzazione nelle scuole al fine di riprogettare i percorsi educativi, didattici e formativi in un’ottica di sistema che, nella logica della piena inclusione, consolidi il percorso di crescita dei bambini e dei ragazzi, partendo dai primi anni di vita e la partecipazione delle famiglie.
“Ringrazio tutti i presenti e la Compagnia San Paolo ricordando che questo progetto si svolge in tre anni più due di lavoro”, dichiara l’assessore alle politiche scolastiche Barbara Grosso, “e gli strumenti digitali sono molto importanti ma occorre un’educazione specifica usando gli strumenti in modo propositivo. A Torino è già presente un progetto simile che segue i ragazzi durante tutto il loro percorso educativo avendo un importante ruolo contro la dispersione scolastica; includere i ragazzi permette di colmare le lacune dovute alla pandemia e gli strumenti interattivi e digitali acquisiscono un ruolo importante. Il progetto nella sua totalità ha un costo di 1,5 milioni di euro ed ha in sè un metodo diverso di fare scuola; un uso consapevole dello strumento digitale è fondamentale e permette di farlo diventare un contenitore virtuale in cui inserire i bisogni delle diverse fasce di età aiutando anche i genitori. Sono coinvolti circa 1000 insegnanti ed in questo modo la scuola diventa più facile per tutti”.
Stessa soddisfazione da parte di Francesco Profumo, presidente Compagnia di San Paolo :”Questo è per Genova e le attività della compagnia un progetto importante; stiamo vivendo una fase difficile e la nostra storia ci fa capire che l’educazione è fondamentale pagando la poca attenzione verso questo tema che si è tenuta in passato. La vera svolta è avvenuta con l’Agenda 2030 e Next Generation EU facendo diventare l’educazione e la ricerca le priorità del Paese; la nostra compagnia, seguendo il Piano Strategico, si allinea all’Agenda Next Generation ed al PNRR che hanno grandi opportunità per il settore dell’educazione rendendo tutto ciò una grande possibilità educativa per le comunità educanti rendendo i bambini protagonisti. I nostri giovani devono avere competenze per la vita e l’apprendimento con un percorso che permetta loro di crescere; il coinvolgimento attivo della famiglia per una genitorialità responsabile è fondamentale ed abbiamo 11 soggetti che lavorano per gli indirizzi comuni. Il progetto è coerente con l’education della nostra compagnia e con il comune abbiamo firmato un protocollo per i programmi che rafforzano le progettualità nei settori della cultura, delle persone e del pianeta; cosa viene presentato oggi è già inserito nel protocollo senza dimenticare una sinergia tra il comune, la fondazione ed altri enti del settore. Il progetto ha in sè continuità ed evoluzione ma occorrono interventi per sostenerlo e gli obiettivi sono notevoli se si lavora insieme; le grandi alleanze permettono di avere fiducia in un futuro migliore e la Fondazione per la Scuola sta svolgendo un grande lavoro”.
“Saluto tutti dicendo che sono state poste le basi per un progetto che coinvolge le scuole genovesi”, afferma Alessandro Clavarino, dirigente Ufficio Scolastico Regionale, “ed il sistema scolastico del capoluogo ligure è complesso perchè possiede molte variabili. Tutto ciò permette di avere obiettivi e strategie sfidanti ma è fondamentale capire il sistema plurale che è anche integrato; la qualità del sistema è importante e rende le scuole forti. La formula ha in sè grandi potenzialità di innovazione aumentando la comunicazione e la collaborazione tra diverse realtà scolastiche; la tecnologia è importante ed usarla come modalità di apprendimento è un grande passo avanti”.
“Il progetto di Torino è importante e la valorizzazione dei dati è necessaria”, sottolinea Alberto Anfossi, segretario generale della Compagnia di San Paolo, “ed i soldi servono ma è anche necessario avere metodo e competenza. Lo sviluppo sostenibile è importante ma l’educazione lo è ancora di più; la Fondazione per la Scuola è necessaria per l’inclusione senza dimenticare la ricerca delle reti territoriali coinvolgendo tutti gli attori fondamentali come l’ufficio scolastico, il comune ed i privati. Occorre fare un ragionamento strategico che vede gli altri soggetti che potranno portare risorse; l’obiettivo è formare i presidi coinvolgendo i docenti e gli educatori sulla disponibilità tecnologica capendo come cambia l’apprendimento. Il progetto fa ricucire la società presso l’unico ascensore sociale, la scuola, con la consapevolezza di un mezzo digitale; Il gruppo ha investito in questo progetto notevoli risorse senza dimenticare le competenze; la Fondazione per la Scuola si occupa di innovazione ed inclusione che accompagna il comune e le scuole per fare un progetto che che forma gli insegnanti e permette di usare al meglio la tecnologia cambiando il modello per il quale la comunità si approccia all’educazione”.
“Questo è un macroprocesso con all’interno tre più piccoli e Genova è una città inclusiva per l’osservatorio della scuola”, evidenzia Guido Gandino, dirigente delle politiche dell’istruzione del comune, “senza dimenticare l’applicazione pratica della digitalizzazione. La seconda individuazione delle aree permette di risolvere i problemi dei giovani ed il progetto La Scuola Ritrovata permette l’operatività nei laboratori coinvolgendo il terzo settore; gli insegnanti ed i presidi fanno parte di tutto ciò e la digitalizzazione è fondamentale per la prima fase”.
“I progetti legati alla scuola devono essere corali e coinvolgere tutte le componenti del sistema scolastico”, commenta Nicola Crepax di Fondazione per la Scuola, “attraverso una progettazione ampia ed urbana che raccoglie territori ampi. Tutto ciò è molto complicato ma abbiamo tempo; l’innovazione e l’inclusione sono importanti e la scuola deve valorizzare ogni bambino ma allo stesso tempo modernizzarsi. Il lavoro svolto dopo il crollo del Ponte e la pandemia hanno accelerato le pratiche ed il progetto ha in sè la comunità educante con la scuola al centro; tutto ciò permette di di fare osservazione e, se necessario, cambiamenti presso le scuole. La formazione è fondamentale per tutte le figure della scuola ma occorre la realizzazione dei laboratori senza dimenticare il co-working e la collaborazione tra diversi docenti in determinati territori come la Valpolcevera; è stata fatta la stessa proposta sulla Valbisagno e nel centro storico. Entrare nell’attività scolastica quotidiana è necessario e gli insegnanti formati sono circa 100”.
“Da tre anni sono nel consiglio d’amministrazione della fondazione “Per la Scuola” e sono contenta di questo progetto; a Torino abbiamo realizzato lavori importanti mentre a Genova abbiamo cominciato dopo il crollo del ponte. La nostra mission è coinvolgere la comunità educante e colmare la povertà educativa attraverso un progetto svolto con le realtà del territorio”, conclude la dottoressa Banchero.
