“Sensazioni e sentimenti, introspezione nelle emozioni umane”, è una raccolta poetica. Iniziata ad essere abbozzata nell’estate del 2023, è stata pubblicata nel marzo 2024. Opera nata per esternare le proprie emozioni, per cercare di dare una forma il più possibile concreta, a qualcosa che di fatti, è astratto. E questa forma, l’ho cercata di dare attraverso la poesia. Un libro molto introspettivo, così come dice il titolo, “un’introspezione” dentro l’emozioni umane, dentro a quello che è il nostro essere. Parla di sensazioni e sentimenti, che sono caratteristiche comuni e formative per il genere umano. Poiché ogni persona è diversa l’una dall’altra, però sentori come l’amore, il dolore, la tristezza o magari la felicità, ci rendono simili gli uni con gli altri. Perché lo vivo io, lo vivi tu, lo vivono tutti. Sicuramente in mille forme diverse, e per mille cose diverse, però, resta il fatto che le viviamo. E qui, entriamo nel tema dell’oggettività e soggettività. Come lo viviamo, ovvero il contesto e le modalità, hanno una sfera soggettiva, perché variano da soggetto in soggetto, ma il fatto che ogni persona nella sua vita prova emozioni, ha una sfera più oggettiva. Proprio per questo, “sensazioni e sentimenti”, va oltre che letto, capito. Un’opera che va oltre il sociale. Indistintamente se il lettore sia di sesso maschile o femminile, se sia di una fazione politica anziché un’altra, se abbia la mia stessa etnia o no; insomma, una raccolta che oltrepassa tutte quelle cose, che alla fine, risultano essere futili.
BIOGRAFIA
Mi chiamo Roberto Bartocci, sono un artista, autore e conduttore italiano, nato a Milano, in Lombardia, il 15 gennaio del 2006. La scrittura è una forma d’arte, proprio per questo, mi definisco un artista. Nel tempo, mi sto costruendo una vera e propria identità autoriale, uno stile e timbro riconoscibile e associabile a me, e alla mia scrittura. A livello di pubblicazioni, ho pubblicato nell’anno corrente una raccolta poetica: “sensazioni e sentimenti, introspezione nelle emozioni umane”. Inoltre è prevista in data da definirsi anche l’uscita del mio audiolibro in collaborazione con il maestro Alessandro Quasimodo, figlio del Nobel per la letteratura Italiana: Salvatore Quasimodo. Un’opera che vede come protagonista la mia penna, e la voce di Quasimodo. Un audiolibro che andrà molto sul riflessivo. In quanto conduttore, conduco un mio podcast dal 2023. “Pensieri, i contenuti di Roberto Bartocci”. Un podcast che tratta temi di cultura, di società e introspettivi. 15 episodi stagionali, ogni episodio con il proprio tema e il proprio contenuto. Programma che sta acquistando nel tempo visibilità, di fatti, ad oggi, pensieri, ha sulle spalle migliaia di ascolti, raggiungendo le case di migliaia di ascoltatori. Sempre a livello di conduzione, sono nel corpo speaker di Radio Nord Borealis. Web radio che ha come scopo principale, quello della divulgazione, promozione di cultura, territorio e sostenibilità. Con la Radio Nord Borealis, stiamo lavorando per lanciare un bel progetto. Scrivo un po’ di tutto, ma in particolar modo la poesia. Tramite essa, ma si può dire, tramite la scrittura in generale, riesco ad esternare tante cose, e riesco a trattare anche argomenti di un certo spessore. A livello poetico, ho ricevuto diversi riconoscimenti, arrivando come finalista in tutti i concorsi alla quale ho partecipato.
INTERVISTA ALL’ AUTORE
Un ragazzo così giovane che scrive Poesia. Perché scrivere poesia nel 2024?
Tramite la scrittura e la poesia, riesco ad esternare idee, pensieri, emozioni, quindi lo faccio perché riesco ad esprimermi bene. Riesco a dire cose che a voce non sempre espongo. La nostra società, dipinge la poesia come qualcosa di antico. Eppure i miei componimenti e le mie scritture, sono tutt’altro che antiche. È tutta una questione d’idee e stereotipi. Se ai giovani, gli si fanno studiare solo opere di 300, 400, 500 anni fa, è normale che inizino a vedere la scrittura in un modo. Se solo si eliminasse il pensiero di scrittura antico, e s’iniziasse a modernizzare il metodo d’insegnamento e trasmissione, potrete vedere con i vostri occhi, come si evolverebbe la situazione. Gli anni passano, ed è giusto far evolvere le cose, altrimenti risulta normale, che dopo un po’, una determinata cosa, risulti passata di moda. Si ha l’idea di scrittura noioso, poesia antica, ma solo perché non viene trasmessa in una maniera un po’ più moderna. Ciò che scrivo io oggi, rispetto a secoli fa, risulta moderno. Ma le mie scritture, fra 100, 200, 300 anni, per le generazioni future, potranno risultare antiche e noiose; ed è una cosa estremamente normale. Perché ciò che oggi è “moda”, fra qualche secolo potrà risultare “fuori moda”. Quindi l’anno, sta solo ad indicare che c’è bisogno di un aggiornamento rispetto a prima. Questo non significa che ai giovani non bisogna far prestare attenzione ad autori ed opere del passato, ma significa soltanto che oltre allo studio di essi, si dovrebbe affiancare uno studio più moderno e stimolante della scrittura
Che argomenti tratti?
Tratto tanti argomenti. La mia penna si distingue per scrivere la realtà, pure che a volte possa risultare controcorrente o scomoda. Il mio obiettivo non è cercare il consenso, proprio per questo, mi sento libero di trattare tutti gli argomenti che voglio.
In un mondo così social, in contrapposizione con l’essenza del poeta. Cosa ti aspetti dalla tua generazione?
Non sono così d’accordo con questa affermazione dell’essenza del poeta. Nella visione classica e arcaica, la quale è dipinta il poeta, è fuori essenza, mentre in una visione a parer mio più moderna, no. Non possiamo stare legati per tutta la vita ad usanze del passato, perché il movente del progresso, è proprio il cambiamento. L’essenza degli artisti, varia a seconda del tempo, periodo e contesto storico in cui vivono. L’essenza degli artisti di oggi, sarà diversa da quella degli artisti del passato. Pensate anche al cambiamento sociale che è avvenuto nell’ultimo secolo. I diritti acquisti, le libertà ottenute, quindi l’essenza è qualcosa che è in continuo cambiamento. Per quanto riguarda il cosa penso della mia generazione, il parere è molto combattuto. È vero che siamo una generazione molto social, del resto lo sono anch’io, con la semplice differenza che a me il mondo artistico e culturale appassiona, a loro magari no. Capita molte volte che io non mi rispecchi nella mia generazione per tanti motivi, magari perché ho un altro tipo di testa, e altri obbiettivi in mente; ma questo non significa che i giovani non abbiano testa, anzi. Sostengo che persone con poco intelletto ci siano a qualsiasi età, che abbiano 20, 40, o 60 anni. Bisogna soltanto non lasciarsi influenzare da terzi, soprattutto se non sono persone sane.
La tecnologia, oscura la poesia? Secondo te?
Assolutamente no. In generale, ad oggi la tecnologia è uno strumento che va in soccorso dell’arte. Dipende sempre in che modo, e con quali finalità si utilizza. Come ogni cosa, anche la tecnologia ha lati positivi e negativi, ma è normale. Se parliamo di temi come intelligenza artificiale sostitutiva degli artisti, allora sono il primo in fila ad essere assolutamente contro. Dico sempre: “l’arte agli artisti”. Se parliamo invece di sana divulgazione, allora sono pro. Dobbiamo capire che la tecnologia è un mezzo che va in soccorso delle persone, dobbiamo accettarla, e impararla ad usare. Chi dice che la tecnologia oscura la poesia o la scrittura, purtroppo, non è aggiornato e informato in materia.
Progetti futuri?
Tanti. Sto sempre a lavoro per portare l’elemento di novità, per portare roba nuova. Perché il pubblico, è questo quello che vuole. Se tu mostri sempre, in maniera persuasiva qualcosa che la gente sa già a memoria, non attiri, perché la novità non c’è. Chi fa questo lavoro, deve fare come i maghi: tirare fuori novità, anche quando la gente non se le aspetta. Solo così riesci a costruirti un pubblico davvero interessato. I progetti alla quale sto lavorando sono davvero interessanti, e presto usciranno, ma momentaneamente, non posso dire nulla.
Società, veloce e poco poetica, cosa dici hai tuoi coetanei che vogliono scrivere. Cosa consigli?
Quello che consiglio ai miei coetanei è: sentitevi liberi. Non abbiate timori o catene. Se siete convinti che questa sia la scelta giusta, se è questo ciò che veramente volte fare, impegnatevi, investiteci. Non badate a ciò che le persone dicono, ai pareri negativi, perché chi fa arte è perennemente soggetto a critiche. Ma poi le persone nella vita, avranno sempre da ridire, qualunque cosa direte e farete. In una società di persone uguali, siate voi la differenza, e per essere la differenza ci vuole personalità. Seguire un gregge per la semplice moda, o per sentirsi fighi e accettati, fa di voi delle persone vuote, prive contenuto. I veri fighi sono coloro che si differenziano dalla massa, coloro che ragionano con la propria testa.
Parlaci di te
Sono un ragazzo molto calmo, non mi piace stare in mezzo alla confusione, proprio per questo, mi piace stare da solo, di fatti non ho tanti amici. Sono una persona egocentrica, capita diventi narcisista; ma ciò non toglie che io sia un ragazzo educato e gentile. Io o ti piaccio, o non ti piaccio; solitamente non lascio mai con quel dubbio. A primo impatto posso non piacere, ma prima di giudicare a pelle, io consiglierei il contenuto. È vero, non sempre risulto essere la persona più simpatica che c’è nella stanza, però, sinceramente, non è che me ne importi più di tanto. Oltre la scrittura e la conduzione, sono un ragazzo con diversi interessi. Tifoso del Milan, appassionato di moda e vestiti, amante di musica ma un po’ delle arti in generale, amante dei reality, e comunque sia, un ragazzo abbastanza social.
Dove troviamo il libro?
