La domenica appena trascorsa, in cui si è giocata la quarta giornata del girone “b” di Seconda Categoria, non è ancora stata completamente archiviata. In particolare, quando accaduto nei minuti finali del match di cartello tra Sassello e Mallare, sospeso dall’arbitro intorno all’ottantesimo minuto per questioni disciplinari gravi, continua a destare perplessità, in particolare circa l’operato dell’arbitro e dei commissari presenti al campo. A margine della gara, il dirigente Alex Pesce ci aveva raccontato che appena sospeso l’incontro le squadre erano rientrate nello spogliatoio mentre l’arbitro si consultava con i commissari di campo. Ai dirigenti rossoblu non sarebbe mai stato chiesto di riprendere la partita e non sarebbero state comunicate le tre espulsioni aggiuntive scoperte una volta che l’arbitro ha ridato loro la distinta. Il sospetto che circola nell’ambiente rossoblu è quello che siano state comminate tre espulsioni fittizie in più per giustificare la sospensione del match e non doverlo ripetere. Una versione che cozza con quella dell’arbitro e del giudice sportivo, che nel comunicato afferma: “Rilevato dagli atti ufficiali che la gara in epigrafe non è stata portata a termine per la sopraggiunta espulsione di cinque giocatori della squadra Mallare che non aveva sul campo il numero di giocatori necessari per proseguire l’incontro, si delibera di infliggere alla società Mallare la punizione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 0-3”.
A fare eco alle parole della società, il commento amaro dell’estremo difensore Gianluca Astengo, che si assume le colpe per il gesto non sportivo da lui commesso e punta però il dito contro l’atteggiamento generale dei direttori di gara sottolineando come quanto accaduto domenica sia qualcosa di assurdo e profondamente ingiusto: “Secondo me gli arbitri non si calano nella categoria. Siamo gente che fa dei sacrifici per giocare a calcio, che lavora, che torna a casa tardi la sera per allenarsi e riparte preso al mattino. E la domenica andiamo al campo per divertirci e, come ovvio che sia, con l’agonismo di chi ci tiene a coronare una settimana di lavoro con una vittoria. Il servizio offerto da chi deve arbitrare le partite spesso però non si rivela all’altezza, con direttori di gara, anche molto giovani, che si presentano al campo con un atteggiamento ostile e, non credo di azzardare a dirlo, presuntuoso. Senza contare che ogni volta che c’è una questione sono liberi di fare quello che vogliono in totale discrezione, senza possibilità di appello. E quanto successo domenica ne è la dimostrazione lampante. Domenica ci siamo arrabbiati, abbiamo preso il terzo goal che era viziato da un palese fallo sul nostro difensore. Io poi ho sbagliato, sono corso verso l’arbitro per protestare, l’ho solo sfiorato da dietro. Mi ha giustamente espulso, ma non posso accettare che si esageri su quanto ho fatto. Nel parapiglia ha espulso un altro dei nostri, Esposito. L’arbitro ha sostenuto che gli ha fatto cadere i cartellini di mano, cosa non vera. Sempre l’arbitro ha poi espulso uno del Sassello, Vanoli. Ecco perché è scoppiato un nuovo parapiglia: non giustifico il nostro atteggiamento sbagliato, ma anche gli altri non sono stati pane da fare ostia. Gente che entra e che esce dal campo, spintoni e scene da non credere. Alla fine l’arbitro ha sospeso la partita. E i commissari? Hanno deciso di espellere altri nostri giocatori, combinazione tre, Kryemadhi, Lunati e Gennarelli, che non hanno toccato nessuno. Così facendo, la partita non è più da rigiocare perché al quinto espulso la sconfitta è automatica. C’è anche da dire che hanno espulso Rebagliati dei loro senza alcun motivo. Sono stufo del solito alibi ‘anche gli arbitri sono dilettanti’, perché loro sbagliano di più e spesso con atteggiamenti sbagliati in partenza. La ‘giacchetta nera’ ha un valore che dobbiamo rispettare noi giocatori e dirigenti, ma non deve diventare una protezione per fare il bello e il cattivo tempo sulla pelle delle società!“.
Ricordiamo, a scanso di equivoci, che il regolamento del gioco del calcio recita: “Una gara sospesa definitivamente deve essere rigiocata, salvo che il regolamento della competizione o gli organizzatori della stessa prevedano altrimenti” (Clicca QUI per il regolamento). Per quanto riguarda la versione del Sassello, siamo ancora in attesa di una risposta alla nostra richiesta da parte della società della Valle dell’Erro.
