In occasione della “Settimana della legalità 2024” il Comune di Genova- Assessorato alla Sicurezza – Polizia Locale e Protezione Civile, organizza quattro giorni di incontri per discutere di cittadinanza attiva e lotta alle mafie; Palazzo Tursi e Palazzo Ducale ospiteranno un ciclo di incontri che, attraverso la voce di relatori di importanza nazionale, dibattiti e testimonianze, offriranno un’opportunità di riflessione e confronto, con l’obiettivo di costruire una società più equa, sicura e rispettosa delle leggi. Fiore all’occhiello della “settimana della legalità” a Genova è la mostra fotografica Luce e Memoria di Tony Gentile, presentata in anteprima assieme al programma della quattro giorni; la mostra sarà visitabile gratuitamente nella sala del Munizioniere di Palazzo Ducale, a partire da sabato 18 maggio fino a domenica 2 giugno dalle 10 alle 19, un percorso immersivo nella memoria dei primi anni Novanta, segnati dalle stragi mafiose, culminate dall’uccisione dei giudici Falcone, Morvillo, Borsellino e delle loro scorte, ma anche un periodo in cui hanno preso vita alcuni dei movimenti antimafia più incisivi, come il “comitato dei lenzuoli”. L’esposizione vede oltre 40 immagini, di personaggi noti e meno noti, che hanno fatto la storia del nostro Paese, rese vitali dalle registrazioni audio che accompagnano il visitatore; tra le immagini esposte, la fotografia iconica dei giudici Borsellino e Falcone.
“La sicurezza è una tematica molto attuale”, dichiara l’assessore comunale alla sicurezza Sergio Gambino, “ed il contrasto alla criminalità deve essere in noi così come la cultura della legalità. Questi incontri permetteranno di approfondire tutto ciò migliorando la qualità della vita della città e la legalità è importante per ogni politico; i giudici devono poter lavorare e tutto ciò non deve avere ideali ma migliorare Genova ed il tessuto economico della stessa”.
Stessa soddisfazione da parte del fotografo Tony Gentile :”Il mio legame con la legalità è forte e la foto simbolo dell’amicizia tra Falcone e Borsellino è l’essenza della memoria; la luce è la materia prima per il mio lavoro ed è bello esprimere la legalità attraverso la memoria dedicata soprattutto ai giovani che non vivono questi momenti e devono capire, ma soprattutto conoscere, i fatti per evitarli. Tutto ciò è un ricordo importante ed il 27 marzo 1992 ho pensato di aver fatto un buon ritratto di Falcone e Borsellino che a quell’epoca erano al centro delle cronache nazionali ed internazionali; è stato bello scattare una foto insieme in un momento spontaneo mostrando l’essenza di due amici che affrontano una lotta impossibile. Dopo le stragi la foto ha cambiato significato e questa immagine contiene il valore della legalità, dell’amicizia e della lotta alla mafia”.
“Ho passato la mia adolescenza in Sicilia ed occorre tenere alta l’attenzione sulle infiltrazioni che sono il cancro della società; sono andato via da Palermo a 18 anni e lì ho vissuto in prima persona il periodo delle stragi. Le città siciliane hanno voluto riscattarsi per uscire da un incubo ma la mafia è cambiata; la criminalità attuale si vede meno ma è altrettanto pericolosa”, conclude l’assessore alla sicurezza.
