Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

Due Chiacchiere con l' Arte

Luigi Pipitone

Biografia

Luigi Pipitone, materano, classe 1975. Dopo gli studi classici si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, indirizzo amministrativo. Ottiene una borsa di studio dalla Regione Basilicata e consegue un Master in Hotel Management, organizzato dall’Università degli Studi di Assisi.

Lavora nel settore dell’Hotellerie per più di tredici anni, cominciando come segretario di ricevimento, poi front office manager, fino a ricoprire il ruolo di responsabile commerciale. Un’esperienza lavorativa intensa e avvincente che s’intreccia con un vissuto movimentato, che lo porta per lunghi periodi a Roma, poi a Matera, Milano e Fiuggi.

Supera un concorso pubblico e nel 2016 cambia completamente vita e occupazione, entrando a far parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Dopo sette anni da Vigile Operativo, col grado di Vigile Esperto, vince il primo concorso da Vice Direttore Logistico Gestionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, entrando a far parte del ruolo Direttivo e Dirigente. Funzione che riveste a tutt’oggi.

Lettore insaziabile e curioso, approccia il mondo della scrittura sin da bambino, riversando sulla carta poesie, pensieri e riflessioni andate perse tra vecchi diari e polverosi scatoloni sparsi in chissà quali cantine.

Il primo libro che pubblica è “Bio Revival 9.0”, uscito nel 2015. A questo segue “Sesso e Delitto a Matera”, del 2018.

Nel 2019 studia da autodidatta le tecniche per redigere sceneggiature all’americana. Quindi si cimenta nella composizione di due differenti scritture per lungometraggi: “Crisalide 999”, attinente al genere Fantasy, e “Legittima Difesa”, opera di cinico realismo a sfondo ambientalista.

Nel 2020 vince il secondo premio della Prima edizione del Concorso Letterario Nazionale alla Memoria dei Vigili del Fuoco caduti in servizio, con il racconto “Il crimine non paga – una storia di antieroi e umana debolezza”, pubblicato nella raccolta “Oltre il confine dell’oblio”.

Nel 2021 vince il secondo premio della Seconda edizione del Concorso Letterario Nazionale alla Memoria dei Vigili del Fuoco caduti in servizio, con il racconto “Lo Stato deve vincere – una normativa da rivedere”, pubblicato nella raccolta “Oltre il confine della paura”.

A cavallo dell’estate del 2023 pubblica i primi due saggi di crescita personale e autorealizzazione, sotto lo pseudonimo Alex Zicoski. “Mente Suprema” e “Il Successo è già dentro di te” racchiudono una rielaborazione di tecniche e pratiche giornaliere sperimentate direttamente dall’autore, utili consigli per migliorare la propria capacità cognitiva e testare una serie di abitudini prese in prestito da celebrità e personaggi carismatici.

L’ultima fatica letteraria, pubblicata nell’autunno 2023 a firma Luigi Pipitone, vede la luce dopo uno studio curato per quasi due anni. “Il Volo di Icaro”, saggio storico-divulgativo, viene concepito come un omaggio alle origini geografiche dell’autore. Il libro narra della parabola storica della Magna Grecia e della Sicilia Greca, approfondendo regione per regione gli eventi salienti delle più importanti città-stato fondate dai coloni greci tra il IX e il III secolo a.C.

Luigi Pipitone è in definitiva uno scrittore eclettico, passionale, volitivo. Una personalità che difficilmente si presta ad essere incasellata in un genere letterario dato, ma che anzi fa della sperimentazione e della conquista di nuovi orizzonti un’eterna sfida con se stesso.

 

 

Bio revival, sinossi:

All’età di 164 anni Diavolo Grigio (D.G), il protagonista, narra del furto del Bio Revival 9.0. Dopo un attentato nucleare dello Stato Islamico, le democrazie del mondo si fondono dando vita al Nuovo Ordine. Dopo 28 anni di guerra contro il terrorismo, il Nuovo Ordine impone la propria dittatura sul pianeta. Le religioni sono vietate. La devastazione ambientale costringe alla malnutrizione i due terzi degli esseri viventi. Il veganesimo viene imposto con la forza. Le speranze di salvezza sono affidate al movimento antagonista dei Green’s Avengers, il quale studia nell’ombra rimedi ed elabora azioni per riportare libertà e prosperità. Le missioni operative sono affidate ai Tutori la cui identità è celata da nomi di battaglia. D.G è un Tutore di Primo Livello. Con Ali di Farfalla (A.F), Vipera Allegra (V.A) e Vento Impazzito (V.I), riceve l’incarico destinato a cambiare le sorti del mondo: recuperare il Bio Revival 9.0, un farmaco sperimentale in grado di rigenerare ogni cellula umana e di allungare la vita del triplo. I Green’s Avengers vogliono distribuirlo gratuitamente per salvare tre miliardi di vite umane. Prima però devono riprenderlo dal perfido generale Zayler, che dopo averlo rubato lo consegna alla farmaceutica K4 per alterarne la formula. Dopo mesi sotto copertura i protagonisti ricevono l’ordine di passare all’azione. Individuati dal Nuovo Ordine, le loro strade si separano. Dopo varie peripezie raggiungono Bangkok per riunirsi ad A.F. Lì ricevono istruzioni di incontrare Elefante Stanco al porto, che gli consegna attrezzature e informazioni per il furto. Vengono scoperti dal sicario di Zayler, Stroke. Dopo un rocambolesco inseguimento c’è un primo scontro a mani nude tra D.G e Stroke. Il gruppo si ricompatta in un grattacielo dove D.G esamina i suoi sentimenti per A.F. Il giorno dopo passano all’azione. Con degli alianti volano dal grattacielo al palazzo della K4. Uccidono i ricercatori, e sostituendosi ad essi riescono a riappropriarsi del Bio Revival 9.0. Sfuggono alla milizia sull’elicottero di V.I. Vengono attaccati e si gettano nell’oceano all’interno di una sfera metallica. Sprofondano negli abissi rischiando la vita per mancanza di ossigeno. Vengono recuperati miracolosamente da un sottomarino amico. Durante la cena il comandante Ostrica Blu svela l’inganno del veganesimo. D.G e A.F fanno sesso. Ricevute ulteriori istruzioni per concludere la missione, sbarcano alle Galapagos. Lì volano con Pipistrello Albino a Buenaventura. Stanno per raggiungere Bogotà per la consegna del farmaco, ma nella giungla vengono attaccati da Stroke e fatti prigionieri. Scoprono che V.A è un traditore che fa il doppio gioco e li ha venduti. Deportati, ricevono la visita del generale Zayler che si riappropria del farmaco, uccide il traditore V.A e vola via. Stroke rivela a D.G di avergli assassinato la moglie e la figlia. Stanno per essere torturati quando V.I torna a salvarli con il suo elicottero da guerra. Stroke fugge. In volo D.G svela un colpo di scena che salverà le sorti della missione. Stroke viene raggiunto e ne segue l’ultimo sanguinoso scontro con D.G. Finalmente arriva il momento della consegna del Bio Revival 9.0 nelle mani del Direttivo dei Green’s Avengers. La missione è terminata con successo. Il mondo si trasforma, torna la pace e l’abbondanza. Il Nuovo Ordine viene debellato. D.G conclude il suo racconto con una riflessione sull’esistenza e sui veri valori.

Sesso e delitto a Matera, sinossi:

Una notte d’aprile l’avvocato Alfredo Catalano viene assassinato nel cuore dei Sassi di Matera. Il caso viene affidato al commissario Mario Iacovone 40enne(cinico, divorziato e amante delle belle donne)convivente con Alona (ucraina, bellissima e innamorata), in coppia con l’ispettore Enzo Calia 35enne(sportivo e salutista) single e avventuriero. Il questore Gerardo Buzzi è preoccupato perché l’omicidio è avvenuto nella settimana in cui ci sarà l’insediamento del nuovo prefetto Ottavio De Simone. L’autore dell’omicidio è Sorin Petrescu, pregiudicato senza fissa dimora. In un maldestro tentativo di fuga questi viene subito arrestato e piantonato in ospedale, ma le stranezze del caso sono così macroscopiche che gli agenti non credono nella rapina andata male e indagano per incastrare i veri mandanti. Dall’autopsia gli inquirenti scoprono una singolare cicatrice sul corpo dell’avvocato e sin dai primi interrogatori i due poliziotti s’imbattono in una sconcertante realtà: l’Ordine dei Teschi del Purgatorio. L’Ordine dei T. è una setta di estremisti di destra i cui adepti sono sottoposti al rituale della marchiatura a fuoco con l’effige di un teschio. Fondata dall’avv. Catalano come società studentesca nei primi anni novanta, si era ben presto evoluta in associazione a delinquere dedita ad ogni traffico nonché rifugio clandestino per terroristi neri. Attraverso gli interrogatori rivolti ai primi sospettati suggeriti dal racconto di Teresa, madre dell’avv., e di Nicole, moglie dell’avv., emerge la misteriosa quanto centrale figura di un certo Callaghan. Dietro tale soprannome si cela un personaggio spregiudicato e perverso che pilotò la parabola criminale dell’Ordine dei Teschi fino a segnare per sempre il destino dell’avvocato. Prima di interrogare Nicole l’isp. Calia convince il comm. Iacovone a bloccare tre giovani spacciatori di marijuana. I poliziotti gli sequestrano soldi ed erba, ma li lasciano andare. Tra questi c’è Franco Losignore il quale più degli altri dovrà ricambiare la clemenza del commissario. Il prosieguo delle indagini arriva ad intercettare un fiume di denaro transitato per anni dal conto dell’avv. a quello di Stefania Prisco, ex prostituta, testimone oculare e parte attiva dei lontani tempi dell’Ordine dei T. La donna rivela di essere la madre del figlio illegittimo dell’avv. e che quei soldi erano serviti per tenere taciuta la scandalosa gravidanza e per mantenere lei e il bambino. Stefania collabora e fornisce ulteriori particolari sulle attività dell’Ordine dei T. e di Callaghan. Racconta che quest’ultimo e l’avv. Catalano, in un depravato festino a base di LSD e cocaina, uccisero in un brutale gioco erotico la sua amica Barbara Vignola e ne occultarono il cadavere. Quell’episodio decretò la fine dell’Ordine dei T. la scomparsa di Callaghan dalla scena materana e la repentina redenzione dello stile di vita dell’avv. I due agenti contattano il vecchio ufficiale carabiniere che condusse le indagini sull’omicidio irrisolto di Barbara Vignola. Si recano nel vecchio casale dove avvenne l’orrendo delitto e ottengono le prove allora ritrovate: un bicchiere con l’impronta di un pollice dell’omicida e la corda sporca di sangue dell’assassino che uccise la donna con il relativo esame del DNA. Gli agenti sottopongono Stefania Prisco al riconoscimento di foto segnaletiche di altrettanti pregiudicati per tentare di dare un nome e un volto a Callaghan, ma senza successo. Il giorno del riconoscimento coincide con quello della visita in questura del nuovo prefetto appena insediatosi, Ottavio De Simone. Iacovone accompagna Stefania all’uscita per non disturbare il sermone del prefetto, ma la donna, vedendolo in faccia, lo identifica quale il pericoloso Callaghan di quei tormentati anni novanta. Iacovone decide di crederle e si presenta al prefetto per verificare alcuni particolari fisici raccontati da Stefania. Questi coincidono, in più il prefetto si mostra stranamente invadente nel voler conoscere i dettagli delle indagini, insistendo affinché si scaricasse la colpa sull’esecutore materiale, Petrescu. Iacovone racconta tutto a Calia e si convince della necessità di allargare le indagini. I due si recano in ospedale per sottoporre la foto del prefetto a Petrescu. La dottoressa Palumbo (bella e affascinante) li informa che questi ha cambiato reparto. Gli agenti si accorgono che l’omicida non è piantonato e un’infermiera li informa che dentro con lui c’è un misterioso uomo vestito di nero. Gli agenti sfondano la porta e colgono il killer intento ad avvelenare Petrescu. Ne segue un conflitto a fuoco. Iacovone si lancia all’inseguimento dell’attentatore mentre Calia dirama l’allarme. Rubano due moto. La rocambolesca fuga prosegue per tutta la città, fino ad arrivare alle grotte del belvedere di Murgia Timone. L’inseguimento continua a piedi. Braccato in una caverna a strapiombo sul burrone l’uomo vestito di nero è in trappola. L’isp. Calia intanto, nel tentativo di sorprenderlo alle spalle, scivola e precipita dalla volta della grotta. Il killer gli spara. Iacovone irrompe e ammazza l’assassino. Calia è ferito ma se la caverà. Il questore Buzzi e Iacovone rintracciano la chiave dell’hotel dove alloggiava il killer e riescono a trovare i suoi documenti. Si tratta di Antonio Messina, un agente dei servizi segreti. Scopre che lo 007 e il prefetto sono stati compagni di liceo, che sono nati nella stessa provincia e che erano insieme al corso per entrare in polizia. Grazie all’aiuto della ex moglie, la brillante Anna Ginolfi, Iacovone scopre che il prefetto Ottavio De Simone nello stesso anno in cui fu ammazzata Barbara Vignola cambiò cognome e ottenne il trasferimento da Bari a Milano, dove prestava servizio il suo amico 007. Calia si riprende e torna in servizio. D’accordo col PM e col questore gli investigatori ottengono il permesso di indagare ufficialmente sul potente prefetto. Dopo ulteriori indagini scatta la trappola. Grazie all’aiuto di F. Losignore, lo spacciatore graziato, riescono a procurarsi l’impronta del pollice da confrontare con quella ritrovata dai carabinieri negli anni 90, e grazie alla d.ssa Palumbo (amante del comm.) riescono ad ottenere un campione di sangue del prefetto. Il giorno della resa dei conti il PM, il questore, il comm. e l’isp. inchiodano il prefetto mostrandogli registrazioni audio e testimoni oculari che lo identificano come il Callaghan dell’Ordine dei T. Dopo un’estenuante interrogatorio segue un inaspettato colpo di scena. De Simone tenta il tutto per tutto con un audace colpo di mano metterà a dura prova il coraggio e l’abilità dei protagonisti Iacovone e Calia. Un inseguimento e un’ultima sparatoria in pieno giorno, in una Matera bellissima e gremita di turisti. L’imprevedibile evoluzione degli eventi porterà al più inatteso dei finali.

Il romanzo termina con una serie di “com’è andata a finire”, brevi racconti riguardanti ciascuno dei personaggi più importanti del romanzo.

La trama poliziesca s’intreccia, capitolo per capitolo, con il vissuto personale dei due protagonisti, affrontando temi di attualità, ideologie, flirt, passioni, luoghi realmente esistenti ed enogastronomia locale.

Un romanzo che ha due volti: il caso poliziesco da un lato, e l’erotismo della vita privata dei vari personaggi dall’altro.

Uno spaccato della città di Matera torbido, inconsueto, vitale e violento, distante anni luce dalla metafora del “presepe” al quale si è abituati.

Il volo di Icaro, sinossi:

Il Volo di Icaro è un saggio storico che analizza la parabola della Magna Grecia e della Sicilia Greca, attraverso il racconto dei più famosi eventi storici avvenuti nelle diverse polis greche sparse nel Sud Italia, la descrizione e la valorizzazione dei tanti reperti archeologici che ci sono pervenuti, nonché dei miti e delle leggende riferibili alle colonie analizzate.

Dal IX secolo a.C. al III sec. a.C., quando tutto l’Italia meridionale viene annessa all’Impero Romano, sulle coste mediterranee d’Italia sorgono città stato di una bellezza senza pari.

In quei secoli continue ondate di esuli, pirati, esploratori e colonizzatori greci, spinti da carestie, guerre civili, o semplicemente desiderosi di espandere le proprie ricchezze, approdarono ripetutamente sulle coste del Bel Paese, insediando colonie che nel giro di pochi anni diverranno fari di civiltà e potenti città mercantili.

Insieme ai commerci, queste polis importeranno dalla madre patria Grecia cultura, civiltà e mitologia.

In un continuo processo di osmosi, le colonie della Magna Grecia e della Sicilia Greca mescoleranno la propria cultura e le proprie usanze con quelle delle popolazioni autoctone italiche, creando una miscellanea di tradizioni e costumi che ancora oggi fondano la vera ricchezza del Sud Italia.

Il Volo di Icaro si prefigge dunque l’obiettivo di diffondere un lungo capitolo della storia del Mediterraneo, troppo spesso relegato in poche righe nei testi tradizionali e scolastici.

Il libro adotta volutamente una prosa godibile e snella, sempre supportata da puntuali riferimenti bibliografici, capace di catturare l’attenzione dello studioso così come del ragazzo.

La narrazione prende in rassegna tutte le attuali regioni che hanno ospitato le più fiorenti colonie greche. Campania, Calabria, Basilicata Ionica, Puglia e Sicilia, divengono i capitoli del testo. All’interno di ognuno di questi, l’indagine si sposta sulle principali polis che ne hanno segnato la storia, soffermandosi sui principali eventi politici e militari, sui resti archeologici che ci raccontano di quel passato e sulla mitologia che ne caratterizzava le tradizioni.

Si tratta di un testo divulgativo fortemente voluto dall’autore. Un omaggio alla bellezza e alla storia del mezzogiorno italiano, culla di civiltà e cuore del Mediterraneo.

Domande:

come nascono i temi dei tuoi libri ?

Credo che ogni libro nasca da un desiderio comunicativo, dalla necessità di condivisione di una propria esperienza, avventura o parentesi esistenziale. I miei libri non fanno eccezione a questa realtà.

Un giorno ti ritrovi a riflettere fissando il mare, o un ciocco ardente nel camino, ed ecco che il desiderio di condividere un segmento della tua vita si insinua tra i pensieri. È in quel momento che scatta la scintilla e che tutto ha inizio.

Ci sono senz’altro dei periodi più fertili, dove le idee si susseguono e dove vorresti scrivere dalla mattina alla sera.

Purtroppo però questo non sempre è possibile, e gli ingranaggi della routine ti richiamano all’assolvimento delle funzioni più materiali del vivere.

In questi casi io uso “fare magazzino”, annotando il prima possibile frasi, spunti, suggestioni, utili per un probabile sviluppo ulteriore.

Così sono nati ad esempio “Mente Suprema” e “Il Successo è già dentro di te”, due saggi sulla crescita interiore, sul potenziamento delle facoltà cognitive e sull’analisi delle abitudini vincenti messe in campo da svariate personalità di successo del nostro tempo.

Per entrambi i volumi, tradotti in diverse lingue, ho adottato lo pseudonimo di Alex Zicoski, un alter ego immaginifico che ho reputato più pertinente al tema trattato e che ho dedicato ad un’esperienza letteraria molto diversa dal genere “narrativa”, a cui sicuramente mi sento più legato.

che messaggi vuoi trasmettere con i tuoi scritti ?

L’individuazione esatta del tema che vuoi far conoscere all’esterno è fondamentale. Il resto riguarda la scelta della trama e dei personaggi attraverso i quali dare vita al proprio messaggio. Nel mio caso questo passaggio avviene solitamente in modo molto naturale.

Ricordo che nel mio primo romanzo “Bio Revival 9.0” volevo manifestare tutta la follia della c.d. “Dottrina Bush”, e della fantomatica “lotta al terrorismo islamico”, in nome del quale si poteva bypassare e comprimere ogni diritto civile o sociale, in nome di una perenne condizione di emergenza.

Così ho immaginato la geopolitica di un mondo stravolto da un ventennio di guerra a questo nemico invisibile, dove i diritti civili erano scomparsi, le democrazie soppresse e le oligarchie militari al comando potevano impunemente compiere loschi affari con spietate multinazionali.

Risultato? Tre quarti della popolazione nella miseria, falde acquifere inquinate non in grado di dissetare più il mondo, veganesimo imposto con la forza.

In questo scenario apocalittico si sviluppa la trama del racconto, che gira attorno al furto di un farmaco sperimentale e miracoloso, il Bio Revival 9.0, e alle rocambolesche imprese dei protagonisti che devono recuperarlo.

Con “Sesso e Delitto a Matera” invece ho voluto raccontare un volto inedito della mia città. La Matera degli anni ’90 infatti, quelli della mia giovinezza per intenderci, era molto diversa dall’affollata meta turistica che è oggi diventata la Città dei Sassi.

Matera allora era un centro del Sud Italia come tanti, dove accanto alla meravigliosa bellezza del passato si celavano dinamiche criminali spesso invisibili ai più.

Una Matera molto lontana dal set/cartolina del presepe vivente o dagli scenari per produzioni cinematografiche di grande suggestione. Io in quegli anni c’ero e di quegli anni ho voluto parlare.

Lo strumento narrativo che ho adottato è stato il “noire poliziesco”, dove indagando sul passato di un discusso avvocato i protagonisti ripercorrono il periodo storico, e i relativi contesti, di cui accennavo prima.

In questo caso ho aggiunto un elemento di digressione, utile ad alleggerire la narrazione, approfondendo il vissuto dei personaggi con i dettagli delle loro avventure private. Eros e thanatos, una formula classica che ho reputato vincente.

Per ciò che attiene “Il Volo di Icaro”, il mio primo saggio storico, il desiderio ben espresso già dalle prime righe pubblicate in copertina attiene alla divulgazione della parabola della Magna Grecia e della Sicilia Greca.

Dal IX al III secolo a.C. il Sud Italia è stato teatro di una storia grandiosa e, purtroppo, poco approfondita dai testi di storia. Da qui il desiderio di portare a conoscenza del lettore le vicende storiche più importanti delle maggiori polis greche d’Italia, dei personaggi illustri che vivevano in quei siti (si pensi a Pitagora, Archimede, Parmenide, Zenone, Senofonte, Diodoro Siculo, Strabone e molti altri), dei templi e delle meraviglie archeologiche che emergono dal terreno per incantare i nostri sensi, delle leggende e dei miti che contribuiscono a forgiare la nostra identità. Un’eredità culturale immensa, a cui i Romani seppero attingere a piene mani, e che ha fatto del sud Italia la culla della Civiltà Mediterranea.

che progetti hai per il futuro , a quale lavoro stai attualmente lavorando ?

Sto limando il mio ultimo romanzo, che con tutta probabilità vedrà la luce a cavallo del nuovo anno. Un lavoro che sto curando da più di tre anni e che affronta un tema spinoso e ancora poco approfondito.

La storia che ho scelto è di stringente attualità, e affronta il tema del connubio tra criminalità organizzata africana e mafia italiana.

Lo spunto è partito dall’approfondimento di alcune indagini della Polizia di Stato, le c.d. “Indagini Glauco”, che qualche anno fa sono giunte alla ribalta delle cronache nazionali.

Da un fortuito ritrovamento di sostanze stupefacenti i protagonisti del libro verranno catapultati in una realtà apparentemente invisibile, costretti a fare i conti con personaggi pericolosi, calati in un universo di schiavitù e miseria esistenziale.

Il finale, a sorpresa, lascerà il lettore con un retrogusto di amara consapevolezza e asciutto disincanto. Il prezzo che spesso si paga al voler sapere come stanno realmente le cose.

dove possiamo trovare I tuoi libri ?

Su tutti i circuiti di distribuzione maggiormente accessibili dal web. Per i più romantici anche nelle librerie, basta ordinarli comunicando all’esercente il titolo e il codice ISBN dell’opera che si desidera acquistare.

parlaci di un tuo libro che hai amato di più e che ti caratterizza in particolar modo.

Ho amato tutti i miei libri. In ognuno di essi ci sono parti del mio vissuto, delle mie lotte personali, delle mie speranze.

Tra tutti forse l’ultima prova, “Il Volo di Icaro”, mi ha toccato nell’intimo. Pur essendo infatti un saggio storico, questo libro l’ho vissuto come un personale omaggio ai luoghi natii del mio viaggio terreno.

Mio padre è nato a Palermo e mia madre è di Matera. L’orgoglio di essere un uomo del Sud, amante della sua storia e dei suoi costumi, non poteva non riflettersi nel racconto del periodo più prospero e florido, quello della Magna Grecia e della Sicilia Greca appunto.

Un testo divulgativo, strutturato come un viaggio attraverso le diverse regioni che hanno ospitato le più belle città-stato della parabola greca in Italia.

In quei secoli, l’interazione culturale tra i nuovi coloni e le popolazioni autoctone stanziali sul territorio (Sanniti, Dauni, Messapi, Osci, Japigi, Bruzi, Siculi e Sicelioti… solo per citarne alcune) ha dato vita ad un’identità comune a tutti gli abitanti del mezzogiorno italiano.

L’approfondimento di queste radici culturali comuni mi ha inorgoglito e a tratti commosso.

Un coacervo di tradizioni che, con l’avvento dell’Impero Romano, hanno saputo diffondersi e attecchire non solo in tutto il Bel Paese, ma anche nel resto d’Europa e al di là dell’Atlantico, facendo della nostra Nazione un faro di cultura e di civiltà.

Di Manuela Montemezzani

 

 

 

 

 

 

 

 

Rispondi