Pare sia aumentato in maniera esagerata il numero di cinghiali presenti sul territorio ligure, “Un numero – dichiara Coldiretti Liguria – che testimonia, ormai, la presenza incontrollabile dell’animale che più di ogni altro arreca danni inestimabili ai territori coltivati, all’ambiente, ai centri abitati dove spesso è causa di incidenti, senza sottovalutare il pericolo di malattie infettive che possono essere generate dalla presenza abnorme registrata”.
Questa crescita ha portato nel tempo ad un sovrappopolamento di esemplari, che si sono dovuti allontanare dalle zone boschive alla ricerca di cibo, arrivando ad occupare anche i centri abitati dove destano preoccupazione per l’incolumità dei cittadini. I danni maggiori, per il momento, sono però quelli subiti dalle aziende agricole di tutta la Liguria, dove qualsiasi misura adottata non è servita a fermare gli animali che distruggono attrezzature, raccolti, causano incidenti e non di rado attaccano gli animali domestici e quelli della fattoria.
“E’ una situazione critica – afferma il presidente di Coldiretti Liguria, Gerolamo Calleri – che sta diventando un rischio sia per le imprese sia per l’incolumità delle persone. Nonostante le iniziative messe in atto, il problema non ha ancora trovato una soluzione, anzi si sta aggravando, con ulteriori gravi danni economici alla nostra agricoltura”.
“Abbiamo nuovamente esposto il problema alla Regione – così si esprime il delegato confederale Bruno Rivarossa -. Riteniamo sia indispensabile intervenire in maniera risolutiva prima che l’entroterra ligure venga abbandonato da chi non riesce più a lavorare e vivere serenamente, con danni incalcolabili al patrimonio ambientale e paesaggistico. È in gioco l’economia di intere aree della Regione, nonché l’equilibrio ambientale e l’incolumità delle persone. Bisogna cambiare marcia: prevenire i danni e non solo risarcirli. È per questo che abbiamo inviato alla Regione un documento indicando le azioni immediate da mettere in atto nell’interesse della collettività”.